Paura-Mercatone, «Continuiamo a lavorare, finché c’è Cenni restiamo tranquilli»

Viaggio tra i dipendenti di Toscanella dopo la domanda per il concordato preventivo

Il punto vendita di Toscanella del Mercatone è stato avviato nel 1978 (Foto Isolapress)

Il punto vendita di Toscanella del Mercatone è stato avviato nel 1978 (Foto Isolapress)

Toscanella di Imola, 22 gennaio 2015 - La voglia di parlare è poca, inversamente proporzionale alle paure che in queste ore attanagliano decine e decine di famiglie del territorio imolese. Ma la consapevolezza di lavorare in una delle filiali del gruppo che vanno bene, quella non manca. Così come la fiducia di poter venire fuori dal momento difficile. Eccolo lo stato d’animo dei dipendenti dello storico punto vendita Mercatone Germanvox di Toscanella, dopo che la proprietà è uscita in queste ore allo scoperto, annunciando prima di aver depositato richiesta di concordato preventivo e poi ammettendo l’esistenza di un debito pari a 400 milioni di euro.

«Faccio il mio lavoro come ogni giorno e devo dire che la situazione tra di noi è tranquilla», spiega Luisa. Arriva da Imola, è qui da otto anni e si occupa degli allestimenti dei mobili: «Sono una delle più anziane qui dentro. Se sono preoccupata? Vediamo cosa succede. Ma finché abbiamo il signor Cenni (Romano, il fondatore oggi 81enne, ndr) resto tranquilla». Il punto vendita di Toscanella è una grande macchia di giallo a pochi chilometri da Imola. Nato nel 1978 prima di tutti gli altri negozi del gruppo (oggi 79), nel giugno scorso era stato nuovamente inaugurato in grande stile dopo i lavori di restyling.

Un’operazione che aveva portato, tra l’altro, alla dismissione del vecchio marchio per inserirlo nella catena ‘ufficiale’ Mercatone uno. «Ci rendiamo conto delle difficoltà», ammette Monica, un’altra delle dipendenti in servizio ieri mattina. Anche lei è del territorio, arriva da Casalfiumanese, è ogni mattina si presenta puntuale all’ingresso di via Primo Maggio: «La preoccupazione c’è, ma sono qui da 25 anni e continuerò a fare il mio lavoro. Ho la coscienza pulita».

Impossibile raccogliere altri umori. La vista del taccuino fa scappare quasi tutti, e i responsabili del punto vendita escono dal loro ufficio per fare scudo ai dipendenti, invitandoli a tornare al lavoro. Eppure, proprio in queste ore il presidente del gruppo, Alessandro Servadei, ha ribadito al Carlino l’intenzione di voler tenere aperto il punto vendita di Toscanella. «È uno di quelli con le performance migliori», la motivazione. E in effetti, alla cassa, nonostante sia giorno feriale e le lancette segnino mezzogiorno, c’è la fila. In mezzo a tanti segnali negativi, un barlume di speranza.