C’è il piano ‘salva’ Mercatone

Depositato al ministero il programma per la vendita della catena

Uno dei punti vendita del Mercatone Uno

Uno dei punti vendita del Mercatone Uno

Imola, 6 ottobre 2015 - Sei mesi per un piano industriale che di scontato non aveva proprio nulla. Ma è arrivato, nonostante le alternative fossero il risanamento (impraticabile visto il debito) e il fallimento, assai più percorribile. Parliamo del gruppo Mercatone uno, in amministrazione straordinaria da inizio aprile. Ieri la terna commissariale composta da Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari ha depositato al ministero dello Sviluppo economico (che li ha nominati) il programma contenente il piano industriale. Poi toccherà al Mise approvarlo.

 

«L’indicazione principale contenuta nel programma è la previsione di recupero della continuità aziendale del Gruppo, che si colloca fra i leader nella distribuzione del mobile in Italia, in vista della sua dismissione», spiegano i commissari in una nota senza nulla aggiungere a quello che si sapeva già se non il fatto che non hanno chiesto alcuna proroga temporale: il ‘salvataggio’ del Mercatone passa dalla sua vendita. Come e a chi sono i nodi ancora da sciogliere, ma dai quali dipenderà davvero la bontà dell’operazione e la possibilità di pagare al meglio i creditori. Del piano si parlerà il 14 ottobre, in occasione dell’incontro fissato al Mise con istituzioni e sindacati.

«Il lavoro svolto dai commissari in questi sei mesi è stato orientato al recupero della fiducia di clienti e fornitori che ha consentito il riavvio della piena operatività di 50 punti vendita e la prospettiva, non scontata al momento di avvio della procedura, di intravedere il salvataggio di Mercatone uno – aggiungono nella nota i commissari –. Il lavoro che attende ora i commissari straordinari e la direzione aziendale, sarà finalizzato alla esecuzione delle azioni indicate nel programma, che dovrebbe concludersi, considerate le manifestazioni d’interesse ricevute da potenziali investitori (diverse decine, ma meno quelle per l’acquisto dell’intero gruppo, ndr), con la cessione del Gruppo in continuità, entro la fine del 2016».

Intanto «resta confermato il piano delle riaperture dei punti vendita già comunicato in precedenza, che vedrà 55 punti operativi entro il 2015, e 60 entro la prima metà del 2016». Secondo questo programma, quindi, rispetto ai 78 punti vendita della catena attivi nel 2014, ne resterebbero chiusi ‘solo’ 18. In ogni caso ben di meno dei 34 che l’ultima presidenza di Mercatone sosteneva non fosse appetibile per eventuali compratori.

 

Se il Mise approverà il piano, il passo successivo sarà quello del bando. A giugno era chiuso un avviso pubblico internazionale per la presentazione di manifestazioni d’interesse per il gruppo a cui hanno risposto diverse decine di soggetti. Altra cosa però è concretizzare le manifestazioni in offerte, come dovrà accadere con il bando di vendita del gruppo che presumibilmente verrà pubblicato entro l’anno.