Mercatone Uno, "L’Outlet M1 di San Giorgio apripista per altri"

L’analisi del direttore del Gruppo Italo Soncini

L’interno del M1 Outlet di San Giorgio di Piano

L’interno del M1 Outlet di San Giorgio di Piano

Imola, 13 agosto 2015 - Direttore, da due mesi guida il Gruppo Mercatone Uno: può farci un primo bilancio?

«Il Gruppo continua a crescere di mese in mese. A marzo, aprile e maggio l’azienda perdeva mensilmente il 45% del fatturato rispetto al 2014; ora, dopo quattro mesi di amministrazione straordinaria, siamo quasi tornati ai dati dell’anno scorso. Solo venerdì il gruppo ha fatturato circa 900mila euro, ma l’obiettivo è quello di superare stabilimente il milione al giorno».

Insomma, va tutto bene?

«Purtroppo il rilancio è frenato dall’aspetto reputazionale. Il cliente deve comprendere che l’azienda è viva, l’amministrazione straordinaria consente il pagamento in prededuzione (per intero perché autorizzati dai commissari e prima di tutti gli altri creditori, ndr) e questo ci ha consentito di recuperare circa il 30% dei fornitori che ci hanno concesso dilazioni».

È difficile però spiegare al cliente perché in meno di un anno si è passati da una ristrutturazione aziendale, al concordato preventivo e infine all’amministrazione straordinaria. È stato sbagliato qualcosa?

«Non è facile, nelle procedure, prendere subito la scelta giusta. Ma alcune scelte passate hanno rallentato il processo di ripresa».

Allora a quali strategie commerciali state lavorando per il rilancio?

«La prima cosa che abbiamo fatto è stato rivedere il posizionamento dei nostri prodotti. Ossia abbiamo fatto ricerche per capire la percezione dei clienti per ogni singolo prodotto. In base a quei risultati abbiamo rivisto alcuni prezzi e allestimenti. Ad esempio, al Navile, dove accanto c’è un Mondo Convenienza, o a Palermo dove c’è un Centro Convenienza sono stati completamente rifatti gli allestimenti. Ogni città è diversa dall’altra per presenza di competitors, quindi vanno presentate soluzioni differenti».

Va in questa direzione l’apertura dell’Outlet a San Giorgio di Piano?

«Sì. Dalle ricerche fatte è emerso che i clienti hanno esigenze diverse. Il nostro outlet, però, non propone l’invenduto, ma prodotti e linee acquistate solo per M1 Outlet».

Qual è il beneficio dell’outlet?

«Ai clienti offre prodotti sia italiani che stranieri al minor prezzo possibile. Negli altri negozi il mobile rappresenta il 50% della superficie di vendita, a San Giorgio le proporzioni sono diverse: 60% complementi d’arredo e 40 mobili».

All’Outlet la merce viene sostanzialmente pagata e subito portata via dal cliente. Un flusso di cassa immediato?

«Di sicuro, finanziariamente è una buona leva».

Resterà un caso isolato?

«No, San Giorgio sta facendo numeri confortanti nonostante il lancio in piena estate. Se andrà bene, sarà il primo di una serie, ma penso comunque a numeri inferiori a cinque».