Mercatone Uno, ora trema anche Toscanella. A rischio i dipendenti della Siel

L’azienda vuole licenziarne trenta su settanta

Mercatone Uno (Isolapress)

Mercatone Uno (Isolapress)

Imola, 27 maggio 2015 - GUAI in paradiso: stavolta a finire sotto tiro sono i lavoratori della Siel di Toscanella di Dozza, meglio noti come i 70 dipendenti della società presieduta da Romano Cenni che detiene il primo Mercatone Uno-Germanvox della storia. I guai del gruppo Mercatone Uno sono cosa nota (è in amministrazione straordinaria speciale) e fino a oggi i 70 lavoratori del punto vendita di Toscanella – fuori da ogni procedura concorsuale – erano rimasti esclusi da qualsiasi problema fallimentare: la società è in bonis e fino a fine mese c’è il contratto di solidarietà sottoscritto ancora nel lontano 2012. Adesso però 30 di loro rischiano di finire in mobilità o, per arginare il taglio, l’azienda propone di trasformare la maggiore parte dei 70 contratti in corso in part-time a 20 ore. Una carneficina.   ANCHE ieri è proseguita l’accesa trattativa sindacale aperta a causa dell’ammortizzatore (la solidarietà) in scadenza a giorni. Fin dalla convocazione, Siel aveva informato i tre sindacati di categoria di non voler procedere al rinnovo della solidarietà, ma di passare alla cassa integrazione straordinaria. A supporto Siel aveva prodotto i dati dell’andamento negativo del punto vendita che, al contrario, fino a pochissimi mesi fa era tra i più performanti del gruppo, sempre a detta della ex dirigenza di Mercatone Uno. Siel aveva accettato la richiesta dei sindacati di valutare ancora la possibilità di proseguire con il contratto di solidarietà, ma all’incontro di ieri la spaccatura si è accentuata. Siel ha annunciato una trentina di esuberi (29 ‘grazie’ a una fuoriuscita volontaria dell’ultimo periodo) e di puntare a un assetto del punto vendita che prevede in larga parte dipendenti part-time con contratti a 20 ore, per cercare di contenere il taglio. Nel frattempo, la transizione andrebbe gestita con l’uso degli ammortizzatori sociali.   «IL CONFRONTO è accesissimo e in corso – spiega Silvia Balestri della Fisascat-Cisl metropolitana –. Venerdì incontreremo i lavoratori di Siel per spiegare loro l’idea dell’azienda che per noi è inaccettabile. Nulla è stato sottoscritto e, anzi, sono già fissati altri due incontri con l’azienda: l’8 e il 15 giugno». Intanto per oggi è atteso a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il vertice tra i sindacati nazionali e i tre commissari straordinari nominati in sei società del gruppo in amministrazione speciale. La terna commissariale, nei giorni scorsi, ha aperto fino al 30 giugno i termini per potenziali acquirenti per presentare manifestazioni d’interesse e, oggi, sono attese anticipazioni sulla strategia di risanamento aziendale che vorranno perseguire. Una strategia che punta comunque alla dismissione di asset.