Finisce luglio con i suoi temporali. «Ma non è stato il più piovoso»

L’esperto Ravaldi: «Inverno caldo, ci stiamo riequilibrando»

Luglio piovoso

Luglio piovoso

Imola, 31 luglio 2014 - BYE BYE LUGLIO. Oggi va in archivio un mese più bagnato che fortunato, almeno per chi aveva progettato le ferie al mare. Anche se — spiega Fausto Ravaldi dell’Istituto agrario Scarabelli, che ospita la stazione meteorologica — questi ultimi trenta giorni non sono stati poi così terribili. Almeno se guardiamo agli ultimi trent’anni.

Un commento su questo luglio?

«E’ stato molto piovoso, ma non possiamo parlare di record. Se guardiamo ai quantitativi di acqua caduta, esaminando un periodo che parte con il 1980, è stato molto peggio il 2002. Nell’ultimo mese sono caduti 90 millimetri di pioggia, nel 2002 erano stati 125 su 14 giorni di pioggia. Oppure nel 1989 sono caduti 134 millimetri d’acqua».

Ai cittadini non sembra tutto così nella norma.

«Ma quasi tutti abbiamo una ‘memoria meteorologica’ corta. Quello in chiusura resta comunque un mese anomalo, soprattutto considerando che statisticamente luglio sarebbe il mese più siccitoso dell’anno».

Già, e le temperature?

«La media è stata di 24 gradi, con una massima di 36.2 in 19 luglio. Lontano, insomma, dai picchi di altre annate. Anche se, climaticamente parlando siamo tornati alla normalità».

In che senso?

«L’inverno passato, da novembre a febbraio, è stato molto caldo, con una media di 7.8 gradi. Considerando che il dato per questo periodo dovrebbe essere di circa 5.5-6 gradi, in questi mesi dobbiamo ‘compensare’ un paio di gradi. Quindi tutto nella norma, anche se mi rendo conto che chi è al mare è più nero per la rabbia che per il sole».

Ma è vero quello che si sente dire spesso, che ci stiamo tropicalizzando?

«No, non sono d’accordo. Così come non condivido l’espressione ‘bomba d’acqua’. Ho i dati dal Dopoguerra: le piogge non sono più copiose del solito. Abbiamo impermeabilizzato i suoli con l’allargamento delle città, questo sì. E i sistemi fognari non sono mai stati adguati».

E in campagna c’è da preoccuparsi. Piante come la vite non amano certo l’acqua.

«Con questa umidità stanno bene le muffe e i venditori di antiparissitari. Gli agricoltori di pianura devono aumentare i trattamenti del doppio o triplo. Ci si salva solo in collina, dove c’è più vento».

C’è qualche speranza di miglioramento o ormai questa estate ‘si è guastata’?

«Domani (oggi, ndr) dovrebbe predominare l’anticiclone, quindi il tempo sarà più bello. Ma per agosto... tutto può succedere».