‘I presepi di piazza San Pietro e le reliquie del Santo’: Papa Giovanni Paolo II in mostra all’autodromo

C’è anche la maglietta che indossava il 13 maggio 1981, giorno dell’attentato

La Ferrari che il Papa usò nello stabilimento di Fiorano (foto Isolapress)

La Ferrari che il Papa usò nello stabilimento di Fiorano (foto Isolapress)

Imola, 16 ottobre 2014 - C'è una maglietta, quella della "pelle", che Papa Giovanni Paolo II indossava sia il 13 maggio 1981, giorno dell'attentato, sia nelle ultime ore della sua vita terrena. E questo prezioso indumento, sul quale sono ancora evidenti i segni lasciati dal suo sangue, a metà novembre lascerà la Casa generalizia romana delle suore Vincenziane per approdare all'Autodromo di Imola. Nell'impianto, reso celebre dallo sfrecciare dei motori, è stata infatti inaugurata oggi all'interno del museo Checco Costa una mostra su "I presepi di piazza San Pietro e le reliquie del Santo" destinata ad accogliere i fedeli provenienti da tutto il mondo fino al 2 febbraio dell'anno venturo. Al primo piano sono esposti 16 presepi che comprendono quelli esposti in piazza San Pietro (1999-2005), la natività della collezione sotto il Pontificato del Santo e quelli su "Karol Wojtyla e il Natale polacco".

"La vita dell'uomo era, per il Papa santo, - ha ricordato monsignor Luigi Negri, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II - il desiderio di andare a vedere la venuta del Salvatore ed il presepe è l'immagine piu' sintetica del Cristianesimo vissuto". Una saletta posta al piano terra è stata invece trasformata in Cappella destinata ad ospitare le reliquie, maglietta compresa, con l'esposizione di una piccola teca contenente un'ampolla con il sangue del Santo, un suo prezioso rosario, una papalina e un pezzetto di una sciarpa. Dopo la benedizione dell'evento, avvenuta alla presenza dell'ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Piotr Nowina-Konopka, da parte del vescovo di Imola Monsignor Tommaso Ghirelli il vice sindaco Roberto Visani ha ricordato la visita compiuta nell'86 da Wojtyla a Imola e in particolare quando, data la situazione attuale di crisi, esaltò i "valori della cooperazione, della mutualità e della democrazia economica", quali chiavi per uscire dalle difficoltà economiche delle famiglie.