Il giudice dà ragione agli automobilisti: annullate le multe arrivate in blocco

Il caso era esploso dopo la denuncia di due commercianti

A sinistra, Paolo Grementieri, che pagherà due delle 43 multe. Sopra, Franzoni

A sinistra, Paolo Grementieri, che pagherà due delle 43 multe. Sopra, Franzoni

Imola, 14 ottobre 2014 - Il lieto fine è arrivato, ma in un’aula di tribunale. Dal giudice di pace, per la precisione, che ha annullato quasi tutte le multe dei varchi elettronici in centro recapitate tutte insieme, dopo due mesi dall’infrazione, a due automobilisti che avevano fatto ricorso. A fine maggio era esploso il caso, quando cioè a commercianti e residenti del centro storico erano iniziate ad arrivare le prime sanzioni a causa dei varchi elettronici, accesi a marzo. Le multe riguardavano soprattutto accessi in orari sbagliati alla zona a traffico limitato e all’area pedonale, oppure punti d’accesso errati secondo l’ultima mappa assegnata dal Comune a ogni singolo titolare di permesso. Il problema però è che da inizio marzo a fine maggio nessuno aveva ricevuto multe e il comportamento sbagliato è stato reiterato. Fino a quando nella cassetta delle lettere non hanno iniziato a fioccare le buste verdi: chi qualcuna, chi una decina e chi diverse decine. Stangate spesso a tre zeri che proprio non sono andate giù a chi non si era accorto che l’accensione dei varchi comportava anche un radicale cambiamento di abitudini.

 

Il primo a sollevare pubblicamente il caso fu Nicola Franzoni del bar Centrale. A fine maggio gli furono recapitate dieci multe da 96,70 euro l’una, poi altre due. «Ho deciso di ricorrere al giudice di pace e il 29 settembre è arrivata la sentenza – racconta –. Ne devo pagare una sola, le altre 11 sono state annullate. Si basavano tutte sulla stessa infrazione, ossia il percorso di accesso sbagliato al locale che era stato cambiato (può accedre solo da via Emilia Est) e non me ne ero accorto». Franzoni, che ha scelto di non farsi assistere da alcun legale, ha comunque preparato un ricorso molto articolato, mettendo in luce la sua totale buona fede ma soprattutto che al ritiro del nuovo permesso nessuno gli aveva segnalato i radicali cambiamenti che il sistema comportava. Inoltre ha prodotto anche alcune immagini della campagna informativa del Comune dove era scritto a chiare lettere che «nulla è cambiato» rispetto al vecchio sistema, ossia quello non elettronico. Ciliegina sulla torta, il fatto che la prima multa gli fosse stata recapitata 72 giorni dopo il fatto.

«Resto dell’idea che bisognerebbe consentire a tutti i commercianti del centro l’accesso da tutti i varchi così da ridurre i percorsi per i rifornimenti e diminuire il traffico – commenta Franzoni –. Solo così liberiamo davvero l’aria, facendo diminuire i tempi di percorrenza per la spesa e l’inquinamento». Stessa sorte per Paolo Grementieri, della Aldo Grementieri sas, società di fornitura di frutta e verdura sulla Montanara. L’aver ignorato le nuove fasce orarie di accesso per le consegne ha portato all’azienda famiglia 43 multe che, giovedì scorso, sono state tutte annullate, tranne due.