L'obelisco e la memoria

Imola, 19 aprile 2015 - Ha suscitato un vespaio la proposta della presidente della Camera, Laura Boldrini, di rimuovere la scritta DUX dall’obelisco eretto al Foro Italico di Roma durante il Ventennio fascista. Il centrodestra si è rizzato in piedi per difendere il diritto alla memoria, ma anche da parte del Pd sono partite alcune critiche alla volontà della terza carica dello Stato. In sostanza, quel manufatto è un pezzo di memoria e non va rimosso.

E Imola cosa c’entra? C’entra eccome. Anzi, Imola è molto più avanti della Boldrini. Il suo obelisco Imola lo ha già spostato. Pur in mezzo a mille polemiche, e con un’inchiesta penale finita nel nulla, l’amministrazione comunale riuscì a far traslocare quel pezzo di pietra che riportava i nomi degli imolesi morti nella Prima guerra mondiale e che recava in vetta un fascio littorio perchè decorato su input del fascismo. Con la motivazione che piazza Matteotti andava valorizzata, e che la nuova collocazione sarebbe stata più adatta all’obelisco, lo spostamento fisico fu fatto. Mettendo nell’angolino le ragioni ideologiche. Ragioni tornate a galla a Roma, dove il braccio di ferro è appena iniziato.