I supporter di Bonaccini: «il comitato sta per venire alla luce»

Il popolo del Pd verso le primarie. «Ma il clima è ancora freddino»

Pietro Taraborelli, coordinatore della segreteria e sostenitore di Bonaccini (Isolapress)

Pietro Taraborelli, coordinatore della segreteria e sostenitore di Bonaccini (Isolapress)

Imola, 17 settembre 2014 - Dove sono i sostenitori di Stefano Bonaccini? A parte il datato endorsement dei maggiorenti – Anna Pariani, Daniele Montroni, Marco Raccagna – non c’è traccia dei comitati che, nei momenti d’oro, fiorivano copiosi. E dire che alle primarie per il presidente della Regione mancano dieci giorni. Ma anche un bimbo sa che nel frattempo si è scatenato il terremoto degli avvisi di garanzia. Tranquilli: «Nel giro di un paio di giorni verranno fuori i comitati».

Lo dice Pietro Taraborrelli, che sta con Bonaccini e in viale Zappi è coordinatore della segreteria e responsabile per gli enti locali. La partita si giocherà in una settimana, ma sulla partecipazione alle primarie del 28 (quella tradizionale in commovente chiave Imola) nessuno è disposto a giurare. Taraborrelli spera: «Il clima si alzerà un po’». Ma deve ammettere: «I segnali non sono incoraggianti. Pesa il fatto che per due mesi c’è stato il vuoto sui candidati; poi l’ombra dell’inchiesta giudiziaria, che ci portiamo dietro dalla vicenda di Errani. Ma intanto siamo contenti che Bonaccini stia bene».

Chi avrebbe mai pensato che il partitone si trasformasse in ‘caso’ proprio nella sua Emilia Romagna? Dalla Romagna spinge Roberto Balzani, che finisce per piacere anche agli orfani di Matteo Richetti. Pronti a votarlo? A convertirsi è Davide Di Marco che siede in segreteria, si occupa dell’area Professioni e se ne esce così: «Bonaccini conoscerà meglio il partito ma, quanto a competenza, il professor Balzani è superiore, non ci sono dubbi. Parlo con imprenditori e professionisti e tutti non possono che concordare: occorre mettere la Regione nelle mani di persone competenti».

Quindi? Di Marco parla per sé. L’ormai ex comitato per Richetti sta ancora meditando dopo lo choc: «C’è un profondo sconforto per come sono andate le cose«. E i militanti vanno con i piedi di piombo: come si fa a dare indicazioni di voto dopo che ci si era spesi per raccogliere firme inutili?. E infatti anche l’altro sfiorito comitato se ne sta zitto: «Siamo abbacchiati», dice Maurizio Barelli. Intanto dal fronte di Balzani si segnala ottimismo in crescita. «Non ci aspettavamo un’apertura di credito così grande da parte dei cittadini — respira soddisfatto Mario Zaccherini —. Ai banchetti i contatti con le gente superano i volantini che distribuiamo. Non cavalchiamo quello che è successo, ma ascoltiamo e in tanti lamentano una ‘situazione vergognosa’». Il dna ‘civico’ dei supporter di Balzani esclude trattative: solo confronto con la mitica ‘gente’. Ma Zaccherini è rilassato: «Sono un ottimista, e oggi sono più ottimista di prima».