Manca se ne va? Pronte le primarie

Il segretario del Pd Raccagna: "In città ci sono uomini e donne in grado di assumersi responsabilità"

Il sindaco Manca e il segretario del Pd Raccagna

Il sindaco Manca e il segretario del Pd Raccagna

Imola, 22 agosto 2014 - La grande festa delle primarie del Pd potrebbe collezionare anche quelle per la candidatura a sindaco, visto che Daniele Manca non vede l’ora di conquistare la poltrona di governatore dell’Emilia Romagna. Ha l’aria di sentirla già un po’ sua, tanto che guarda dall’alto in basso i suoi competitor. Marco Raccagna, capo di viale Zappi, non ha dubbi: «Nel caso di più candidati si farebbero le primarie, sono nel nostro dna e io le ho già fatte per la segreteria». Nella fiera delle dimissioni a mandato in corso, gli elettori del Pd potrebbero assistere anche a quelle del segretario eletto a novembre. Raccagna è fra i papabili alla poltrona di sindaco, ma ribatte come da manuale: «Non parlo di cose che non esistono, faccio il segretario».

Anche Manca diceva: «Faccio il sindaco». Poi... Non fai in tempo a imbastire la considerazione, che Raccagna butta le mani avanti a difesa dell’amico Daniele: «Non c’è nessuno che stia pensando di fuggire per un qualche tornaconto personale; c’è invece una sfida enorme che riguarda la nostra Regione e anche Imola. La mia stima per Manca non è un mistero. Ho massima stima anche per uno storico come Roberto Balzani, ma francamente non credo che debba essere lui l’uomo a cui affidare l’Emilia Romagna». Endorsement scontato.

Ma come spiegare agli imolesi che la rinuncia del loro sindaco sarebbe cosa buona e giusta? E che sarebbe un esercizio di democrazia ritrovarsi con elezioni anticipate proprio in questa bruttissima stagione? Raccagna è biblico e ottimista: «Nessuno è il Mosè che attraversa le acque del Mar Rosso. In città ci sono uomini e donne in grado di assumersi responsabilità. Ci sono tutte le premesse per garantire a Imola di non perdere neppure un giorno di buon governo per tornare a crescere».

MAagari gli imolesi vorrebbero avere un’idea su chi poter contare, meglio se senza interruzioni. Ma per la politica è sempre troppo presto per rivelarsi al di fuori delle segrete stanze. Un rischio c’è: che i cittadini si stanchino di eleggere e rieleggere a stretto giro di posta. Hanno già tanti grattacapi, il più facile da accantonare sarebbe quello delle urne.

Nell'autunno caldo del Pd c’è anche la partita delle primarie per le candidature al consiglio regionale. «Ci siamo confrontati fra segretari sul come organizzare la selezione ma se ne riparlerà la prossima settimana, siamo in attesa di notizie sulla corsa alla presidenza della Regione», dice Raccagna. Il Pd è sempre in attesa. E Raccagna ragiona: «Si deve fare in fretta, il tempo inizia a mancare; stiamo annebbiando tutto con veti e contro veti». Ma non si era ‘cambiato verso’?