Il ministro Poletti allo Scarabelli: “Occorre studiare, ma anche tenere aperto il dialogo"

Tra i banchi nel primo giorno di scuola. “Interrompere le vacanze non è sempre esaltante, ma poi si gira la chiavetta e le cose funzionano” (FOTO)

(Foto Isolapress)

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Imola (Bologna), 15 settembre 2014 - "Quanti sono in Italia gli studenti che vanno a scuola in un ambiente meraviglioso come questo? E' vero che è pur sempre il primo giorno, pieno di sensazioni contraddittorie, in quanto interrompere le vacanze non è sempre esaltante. Funziona così anche per me tutti i lunedì mattina. Ma poi si gira la chiavetta e quando si è in moto le cose funzionano". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (FOTO), ex allievo dell'Its Scarabelli 'tecnico agrario-professionale chimico biologico', si è accattivato le simpatie dei giovanissimi allievi delle prime classi di una scuola nata 131 anni fa, con 661 allievi nell'agrario e 239 nel chimico. Dopo aver ricordato il suo passato di studente nel periodo 1965-70 e le esperienze di "tecnico-agricolo", Poletti ha sottolineato che "occorre si' studiare, applicarsi e sapere, ma con una gran voglia di dialogare con gli altri, di costruire le relazioni, attenti a quello che ci sta intorno".

E venendo alle difficoltà attuali e al ruolo del Governo, il parallelo con la scuola arriva subito: "quando si semina ci vuole grande fantasia e gran fiducia", sicuri che "il frutto arriverà". Il ministro, "senza bacchetta magica", ha poi accennato al rapporto scuola-lavoro: "abbiamo già avviato un meccanismo che prevede l'alternanza per le quarte e quinte classi con una specie di apprendistato e cercheremo di rendere stabile questa sperimentazione". Poi, oltre a guardare a chi offre il lavoro, bisogna rivalutare l'ipotesi di "crearselo il lavoro", perché - dice il ministro - abbiamo "bisogno di nuovi imprenditori". La cerimonia, aperta dalla dirigente Maria Benedetta Borini, è stata conclusa, prima della visita alla nuova Cantina vinicola dell'Istituto, dal sindaco Daniele Manca. "Istituti come questo, dove c'è sinergia tra scuola e lavoro, rappresentano una chiave importante per dare la speranza a questi ragazzi di inserirsi nella società con una sufficiente certezza che le loro conoscenze, riferite alla filiera agro-alimentare, si incontrino con una domanda reale dell'economia".