Imola, 12 marzo 2014 - Non solo la restituzione del milione (piu’ interessi) di finanziamento ottenuti per la costruzione di una nuova cantina a Imola, ma anche 500.000 euro di risarcimento per il danno subito, sia nell’immagine, sia perche’ c’e’ stata una “distorsione” delle finalita’ del finanziamento, destinato agli aiuti alle imprese. La Regione presenta il conto a Giovanni Errani, fratello del governatore Vasco, il cui processo per truffa aggravata e falsita’ ideologica e’ cominciato stamane davanti al giudice Nadia Buttelli.

Viale Aldo Moro, rappresentato dall’avvocato Daniele Vicoli, ha infatti deciso di costituirsi parte civile nella cosiddetta vicenda Terremerse, la cooperativa che all’epoca dei fatti era presieduta da Giovanni Errani, e che per l’accusa (pm Antonella Scandellari) ottenne il finanziamento in modo illegittimo perche’ i lavori dello stabilimento non si conclusero nei termini previsti. Insieme a Giovanni Errani (difeso da Filippo Sgubbi e Gaetano Forte) sono imputati anche Gian Paolo Lucchi, progettista (difeso da Eleonora Ciliberti) e Alessandro Zanotti, responsabile sicurezza (difeso da Gabriele Bordoni).

La costituzione di parte civile da parte della Regione e’ a nome della vicepresidente, Simonetta Saliera. Nell’udienza di stamane e’ emerso anche che la Cassazione ha accolto il ricorso di Scandellari contro la decisione dell’8 marzo 2013 del gup Alessandro Gamberini nella parte in cui decideva il non luogo a procedere per Terremerse e Cantina dei Colli Romagnoli per prescrizione. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per le due societa’.

Il processo riprendera’ il 7 aprile: in quell’occasione molto probabilmente verranno esaminate eventuali eccezioni delle difese relativamente al corposo malloppo di documenti depositato da Scandellari. L’esame dei testi (in tutto una trentina, ma non ci sono politici, si tratta per lo piu’ di tecnici e funzionari), invece, e’ rimandato alle udienze future. Sulla vicenda Terremerse lo stesso Vasco Errani ando’ a processo per la relazione sui fatti che consegno’ in Procura quando cominciarono a uscire le prime notizie sui giornali. Il presidente della Regione fu accusato di falso ideologico per errori e imprecisioni giudicati intenzionali, ma fu assolto in rito abbreviato.

(Fonte Dire)