Discarica Tre Monti, banchetti in piazza e crowfunding

Comitato chiede fondi per procedere legalmente: "Servono 20.000 euro per affrontare il ricorso al Tar e l’eventuale appello al Consiglio di Stato". Attivo anche un conto bancario

Il presidio anti-discarica Tre Monti che il 21 dicembre 2016 gli attivisti di Legambiente hanno tenuto davanti alla Regione

Il presidio anti-discarica Tre Monti che il 21 dicembre 2016 gli attivisti di Legambiente hanno tenuto davanti alla Regione

Imola, 7 aprile 2017 - Un contributo tramite bonifico bancario o versamento con bollettino postale sul conto corrente 76321181 intestato a Legambiente Medicina Onlus Iban IT90K0760102400000076321181. L’appello al crowdfunding arriva dal comitato ‘Vediamosi chiaro’ promotore del ricorso al Tar contro la discarica Tre Monti che la Regione ha deciso di sopraelevare, trascurando, a detta del movimento ambientalista, i necessari controlli sul riverbero che tale decisioen avrà sulla salute dei residenti.

«Servono almeno 20.000 euro - scrive Legambiente in una nota -, tra spese legali (il legale è lo specialista rodigino Matteo Ceruti) e tasse nei due gradi di giudizio, ovvero Tar e Consiglio di Stato. Per raggiungere questa cifra sarebbe sufficiente che ogni imolese donasse 30 centesimi. Chiediamo quindi a tutti i cittadini, le associazioni e le forze politiche di sostenerci dando un contributo e diffondendo l’informazione». La campagna di raccolta fondi si chiama “Aiutati” e sabato 8, poi di nuovo il 22 e il 29 aprile con replica il 6 maggio dalle 9,30 alle 12,30 un banchetto degli attivisti sarà in piazza per informare e raccogliere adesioni.

«Non è stata rispettata la legge che regola l’iter di valutazione degli impatti ambientale e di autorizzazione. Per questo, vogliamo che il tribunale verifichi la superficialità e le carenze dell’iter istruttorio gestito dalla Regione, su un progetto che doveva essere bloccato per manifesta carenza di studi e analisi, oltre che dettato esclusivamente da ragioni di business speculativo».

Nella loro battaglia sono anche confortati dall’epidemiologia: «Da anni Imola ha picchi anomali rispetto alla media regionale di malati e decessi a causa di patologie polmonari che l’Ausl non si spiega. Forse sarebbe il caso di iniziare a studiare meglio l’impatto ambientale e sanitario della discarica più grande e vecchia dell’Emilia-Romagna». A far loro da spalla politica il forzista Galeazzo Bignami che chiede di nuovo conto alla Giunta Bonaccini della ‘ratio’ con cui i vertici di viale Aldo Moro hanno preso la decisione della sopraelevazione e, soprattutto se siamo stati effettuati i dovuti e preventivi accertamenti rispetto alle criticità sollevate nel ricorso. Inoltre, Bignami chiede come la Giunta «intenda agire e quali effetti potrebbe produrre un eventuale accoglimento del ricorso al Tar».