Trasparenza, Manara striglia Formula Imola

Il presidente di Con.Ami: "L’opacità non paga: le risposte vanno date a tutto e anche prima dei termini previsti". Selvatico Estense non si sente però in discussione

Da sinistra, Stefano Manara, il sindaco Manca e Uberto Selvatico Estense (Isolapress)

Da sinistra, Stefano Manara, il sindaco Manca e Uberto Selvatico Estense (Isolapress)

Imola, 7 aprile 2017 - Una lettera per distruggere, almeno a parole, il castello che Formula Imola voleva rendere inespugnabile dai consiglieri comunali di opposizione. Un attacco destinato comunque a cambiare, al di là di come ora andranno realmente le cose dal punto di vista della trasparenza in autodromo, i confini geopolitici della più importante infrastruttura della città. Va letta così la dura presa di posizione di Con.Ami, al quale il Comune ha da tempo affidato le sorti del circuito, nei confronti della sua controllata all’85%, responsabile invece dell’attività in pista. «Le risposte si devono dare nei tempi previsti dalla norma e se possibile anche prima», sentenzia Stefano Manara, presidente del Consorzio pubblico, dando così ragione – da un lato – alle rivendicazioni dei consiglieri comunali di minoranza e bocciando – dall’altro – i ritardi di Formula Imola, nonché il nuovo regolamento sulla materia appena varato dalla società.

Regolamento che, oltre a fissare una serie di misure restrittive per la consegna dei documenti, apre anche alla possibilità di un pagamento, da parte dei consiglieri comunali, delle spese sostenute dalla Spa per la ricerca degli atti richiesti. «Non vogliamo che Formula Imola appaia restia, ostica, chiusa, quando invece crediamo che ogni cosa si possa fare per andarne orgogliosi – prosegue Manara nella lettera aperta indirizzata al presidente Uberto Selvatico Estense e al direttore Pier Giovanni Ricci –. Siamo certi che le risposte si debbano dare sempre, indipendentemente dal contenuto. Si danno perché dovute, perché opportuno e a volte anche solo per educazione».

E ancora: «La società è pubblica nell’animo e nella mission – ricorda il numero uno del Consorzio –. Abbiamo cambiato pelle, numeri e anche prospettiva. Serve che la società stia al passo con il futuro». Sul tema della trasparenza, soprattutto nei confronti dei consiglieri comunali (un anno fa il Tar aprì la strada accogliendo il ricorso del civico Andrea Zucchini), «si è deciso da tempo un cambio di atteggiamento e la linea è stata più volte ribadita – manda a dire Manara –. La società deve trovare l’efficienza e forse anche la piena determinazione per rispondere a queste sollecitazioni. Se ci sarà qualcosa da difendere nell’interesse della comunità lo faremo insieme, lo spiegheremo e potremo trovare il giusto sostegno solo se prima saremo stati impeccabili».

Nel frattempo, rassicurato dalla presa di posizione di Con.Ami, anche il Pd esce dai box. «Ritengo che le prerogative dei consiglieri comunali in termini di informazioni vadano rispettate senza se senza ma – commenta Pietro Taraborrelli, esponente dem tra i banchi dell’aula di piazza Matteotti –. E di certo senza farne una questione di costi, così come sta nella responsabilità dei consiglieri esercitare il proprio mandato nell’ottica del bene pubblico».

«Le parole di Manara? Un’attività legittima del socio di maggioranza. Ma abbiamo sempre dato ai consiglieri comunali gli atti richiesti». Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, fa buon viso a cattivo gioco. Incassa la tirata d’orecchie di Con.Ami, che controlla l’85% della Spa, e prova a ridimensionare il caso. Partendo dalla lentezza nel fornire agli esponenti di opposizione i documenti relativi alla società («Solo pochi giorni di ritardo»), per entrare poi nel merito delle contestazioni del numero uno del Consorzio pubblico. «Non credo si riferisse al nuovo regolamento sull’accesso agli atti – assicura il presidente di Formula Imola –. Quello lo abbiamo fatto insieme». Possibile allora che Manara abbia voluto mettere con le spalle al muro i vertici della Spa? Selvatico Estense smentisce. Risponde di non sentirsi in discussione e sgombra il campo dall’ipotesi di scenari ancora più complicati. «Se penso alle dimissioni? Nemmeno per sogno – avverte –. Non è questa la richiesta di Manara».

Nel frattempo, però, dopo la presa di posizione di Con.Ami, l’opposizione rilancia. A partire da quel M5s che, proprio per la questione ritardi, aveva minacciato ricorso al Tar. «Chiedevamo un intervento del sindaco, dell’assessore o del presidente di Con.Ami in merito alla trasparenza di Formula Imola – ricostruiscono i grillini –. L’intervento è arrivato, forse un po’ tardivo ma comunque apprezzabile. Ora però ci aspettiamo due cose: che vengano consegnati, con tanto di scuse, i documenti richiesti con accesso agli atti ben 57 giorni fa; che venga rimosso chi guida questa partecipata». Il civico Nicolas Vacchi ha invece invocato l’intervento del prefetto. E ora chiede di sapere se davvero il rappresentante di Con.Ami nel Cda di Formula Imola abbia votato il nuovo regolamento che tra l’altro apre, almeno in teoria, alla possibilità di far pagare ai consiglieri comunali quanto speso per ricerca e produzione dei documenti richiesti. Un tasto, questo, sul quale insiste anche il capogruppo di FI, Simone Carapia. «Mi sono arrivati, in ritardo, i responsi a due richieste di acceso agli atti – rivela l’azzurro –. Mi si dà una risposta parziale e imbarazzante (ho chiesto chi si sia aggiudicato gli spazi dei paddock e il servizio sicurezza dell’autodromo, mentre mi hanno dato solo la semplice copia dei bandi), con tanto di minaccia di richiesta danni se le notizie usciranno». Infine, «addirittura mettono il costo della risposta – conclude Carapia –. Ma chi pensano di prendere in giro?».