Imola, ecco cosa chiedono i cittadini al nuovo sindaco

Dalla discarica alle Acque Minerali

Daniele Manca (Isolapress)

Daniele Manca (Isolapress)

Imola, 22 gennaio 2018 - Indipendentemente dalla forza politica che governerà Imola dopo le elezioni, i cittadini hanno le idee chiare su cosa vorrebbero dal nuovo sindaco. Il professore Andrea Padovani dice: «E’ difficile affermare che cosa vogliano gli imolesi perché ci sono problematiche ed esigenze diverse. Ritengo sia prioritario il problema della discarica in via Pediano. Si tratta di una vicenda che va chiusa per la salute dei cittadini e per i possibili pericoli sotto molti profili. Ci troviamo di fronte a un accumulo di tonnellate di rifiuti che sono potenzialmente inquinanti. Bisogna chiudere e bonificare».

Decisione poi sostanzialmente sopraggiunta con l’intervento del Tribunale amministrativo che ha impedito per ora la sopraelevazione dell’impianto sui Tre Monti. Andrea Cavini, 21 anni, pensa ai giovani come lui: «Ci vorrebbe un punto di ritrovo e nuove attività per i ragazzi, dai 17 ai 23 anni. Anche nuove aule per studiare non guasterebbero visto che la biblioteca è sempre piena. Sarebbe bello poi organizzare eventi rivolti a questo pubblico: concerti, mostre di opere d’arte moderna. Studiando ingegneria sono interessato al mondo dei motori. Spero che ritornino gli eventi più importanti in Autodromo».

Il bolognese Davide Cafriari conosce bene la città in riva al Santerno: «Il sindaco e la nuova Giunta dovrebbero riqualificare il Parco delle Acque Minerali che ora non è bellissimo. E’ abbandonato, senza il bar, con un terrapieno rotto. Insomma la manutenzione scarseggia. Il centro pedonale è bello anche se si può fare meglio».

Ilaria Diolaiti che lavora all’erboristeria Bottega Verde, in via Emilia, 204/a, spiega: «Spero che il nuovo governo porti più giovani in centro e che ci sia un miglior accesso per i disabili nei negozi e non solo. Poi sarebbe bene risolvere il problema dei parcheggi abbassando i costi. Un’altra difficoltà è avere il centro commerciale così vicino al centro storico che è andato in declino quando hanno ristrutturato il Leonardo. Comunque ho la fortuna che il marchio del negozio ci pensa da solo ad attirare i clienti. Non tutti sono fortunati. Ci alziamo la mattina, sei giorni su sette, sacrificando la famiglia e vorremmo essere ascoltati di più. Non ci sono attrattive sufficienti, non c’è aggregazione. E’ necessario fare qualcosa di nuovo per giovani. Se l’Amministrazione fa un passo verso di noi, noi ne facciamo anche 10 verso di lei».

Michele Potrimba conclude: «Vorrei che il sindaco risolvesse il problema dei troppi immigrati, lasciando le case popolari alla gente che ne ha bisogno, per primo agli italiani. Poi se avanza qualcosa glielo si lascia a loro. Non siamo inferiori rispetto a loro, noi lavoriamo e li accogliamo ma non si devono approfittare. Poi servono migliorie nella sicurezza aumentando le volanti e presidiando negli orari notturni. Per il resto non vorrei cambiare nulla».