Carabinieri avvistano il ‘palo’ e sventano la rapina in banca

Castel San Pietro, arrestato con il complice che minacciava i clienti con un coltello

I carabinieri indagano sui raid effettuati da tre persone immortalate dalle telecamere

I carabinieri indagano sui raid effettuati da tre persone immortalate dalle telecamere

Castel San Pietro Terme (Bologna), 27 marzo 2015 - Era fermo in strada senza fare nulla, in piedi, guardandosi intorno. Come stesse monitorando qualcosa, come fosse un ‘palo’. Ed era proprio così. Ma fortuna vuole che i carabinieri di pattuglia in via Mazzini si siano insospettiti nel vederlo e, fatti gli accertamenti di rito, abbiano capito che quell’uomo stava monitorando la situazione per consentire al complice di rapinare la filiale Unipol Banca lì accanto. E alla fine entrambi sono finiti dritti alla Dozza.

Tutto è successo nell’arco di una manciata di minuti, ieri mattina, in via Mazzini. Erano le 11,20 quando una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri stava effettuando un servizio di controllo organizzato proprio per contrastare i reati predatori.

Avvistato l’uomo, di 50 anni, i militari gli hanno subito chiesto i documenti. A un rapido controllo sulle banche dati della centrale, è emerso quello che i carabinieri si aspettavano: una lunga lista di precedenti di polizia. Il fatto che stazionasse davanti a una banca, poi, non prometteva nulla di buono.

Entrati in banca per accertarsi che non stesse facendo da palo a un rapinatore, i carabinieri sono entrati nell’istituto di credito e non appena hanno fatto per entrare nell’ufficio della direttrice, si sono accorti di un uomo che usciva dalla porta di emergenza.

Subito è scattato l’inseguimento che ha coinvolto un carabiniere e un cliente della banca che in passato aveva prestato servizio come carabiniere ausiliario. Nel giro di qualche decina di metri, i due avevano già bloccato il malvivente, un 45enne che come il complice risiede a Bologna.

Ricostruendo quanto accaduto, pochi minuti prima il 45enne era entrato nella banca gridando «Mani in alto e occhi a terra», indossando una parrucca nera e brandendo un coltello. Poi l’intervento dei carabinieri che ha sventato il colpo. Ora entrambi i malviventi si trovano in carcere per l’ipotesi di tentata rapina aggravata in concorso.

«Sono passato dalla banca a sincerarmi di come stessero i dipendenti – racconta il sindaco Fausto Tinti –. Ho trovato le ragazze provate, hanno vissuto minuti davvero pesanti, ma nel pomeriggio avevano già riaperto al pubblico la filiale. E’ un bene che i carabinieri fossero impegnati proprio in un servizio mirato di questo tipo, assicurando al carcere due cittadini con un curriculum criminale già ampio».