Reperti romani sotto l’ospedale

Archeologi al lavoro. L’ipotesi di un’antica fornace

Un'immagine degli scavi (foto Isolapress)

Un'immagine degli scavi (foto Isolapress)

Imola, 12 luglio 2016 - Un'antica fornace romana. Potrebbe essere questa la sorpresa nascosta nel giardino dell’ospedale Santa Maria della Scaletta.

È lì, a pochi metri dall’ingresso principale della struttura, dove in futuro sorgeranno i nuovi ambulatori e la sede di Medicina riabilitativa, che gli archeologi si sono messi al lavoro con l’obiettivo di stabilire con esattezza la natura dei reperti rinvenuti.

Non è la prima volta che l’area, in zona Montericco, è oggetto di ritrovamenti. Proprio durante la costruzione dell’ospedale, negli anni Ottanta, lo scavo archeologico condotto dalla Soprintendenza portò alla luce una delle più importanti necropoli riferibili alle popolazione ‘umbre’, che tra VI e V secolo a.C. si insediarono nel territorio romagnolo.

«Le 77 tombe del tipo a inumazione distesa entro fossa (spesso anche con residui di cassa lignea), erano raggruppate – ricordano dall’Ufficio Informazione e accoglienza turistica del Comune – a formare alcuni distinti ‘circoli’, della consistenza di alcune decine di tombe, ciascuno dei quali verosimilmente corrispondente a una famiglia o a un parentado. I corredi deposti con i defunti comprendevano, oltre a vasellame e a fibule per la chiusura della veste, anche armi, deposte nelle tombe maschili, e ornamenti e utensili per la filatura, esclusivi invece di quelle femminili».

Sempre nel caso del vecchio scavo, la tomba di maggiore rilievo è senz’altro la numero 72, «riferibile a un capo guerriero – spiegano dallo Iat – seppellito con un elmo, vasi di bronzo, alari e spiedi, un cinturone di bronzo, ornamenti d’argento, ben ventuno punte di lancia o giavellotto, tre coltelli, e infine due vasi a figure nere importati dalla Grecia».

A due passi dall’ospedale nuovo c’è poi l’area di Villa Clelia, che negli ultimi 25 anni ha regalato uno straordinario complesso di testimonianze monumentali, che costituiscono un punto di riferimento fondamentale per la comprensione delle vicende storiche del territorio imolese, relativamente al periodo cruciale compreso tra l’epoca tardoromana e l’alto medioevo.