Rivoluzione pattume, si parte a luglio in Pedagna e ai Cappuccini

Nuovi punti di raccolta, tessera elettronica per i conferimenti. L’obiettivo è portare la differenziata al 70%

La presentazione delle novità nella raccolta dei rifiuti, foto Isolapress

La presentazione delle novità nella raccolta dei rifiuti, foto Isolapress

Imola, 18 maggio 2016 – Si comincia a luglio dai quartieri Cappuccini e Pedagna che contano 19mila abitanti. Il secondo step, in autunno, prevede il coinvolgimento di altri 14mila residenti a Zolino, Marconi e in piazza Romagna. Con l’inizio del 2017 entreranno a regime Campanella e la zona di viale Dante, mentre in primavera saranno coinvolte le restanti aree comunali, tranne il centro storico, per il quale servirà a tempo debito un ragionamento ad hoc, e la zona industriale su cui, secondo l’amministrazione, al momento non è necessario intervenire. È la tabella di marcia del progetto di riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Imola, estendibile in futuro anche al resto del circondario.

Annunciato mesi fa dal sindaco in Consiglio, il piano della giunta per «portare la raccolta differenziata al 70% (oggi è al 55%, ndr) entro il 2018», così dichiara l’assessore all’Ambiente Davide Tronconi, acquista contorni più delineati. Il modello (studiato da Hera e ConAmi) si basa sulla realizzazione di 324 isole ecologiche in tutta la città. Ma, come detto, si parte a luglio con 96 punti di raccolta distribuiti tra Pedagna e Cappuccini, quartieri dove oggi sono presenti 143 postazioni in cui conferire i rifiuti. In pratica, diminuisce il numero dei punti di raccolta e aumenta quello dei contenitori. Ogni isola ecologica, infatti, sarà composta da sette cassonetti: indifferenziato, plastica e lattine, vetro, carta e cartone, verde, organico, vetro per le utenze non domestiche. Tradotto: l’umido viene differenziato, il sacco per la carta cede il posto al cassonetto, scompare la campana arancione per plastica, vetro e lattine, il vetro sarà raccolto separatamente in una campana di colore verde.

Il pattume inoltre diventa ‘elettronico’: i contenitori stradali di grandi volumetrie, eccetto quello del vetro, saranno dotati di un dispositivo per il controllo delle dimensioni del sacchetto (una calotta per l’indifferenziato, una griglia per quelli differenziati al fine di evitare conferimenti voluminosi), mentre l’apertura dei contenitori sarà controllata mediante una tessera. «Si tratta di una proposta che considera le peculiarità del territorio, che vede il frequente utilizzo della stazione ecologica come elemento significativo», fa sapere l’ingegnere di Hera Marco Poli.

Come funzionerà il nuovo modello? L’identificazione dell’utente avviene attraverso una card elettronica personale (due per nucleo familiare) dotata di transponder da usare per l’apertura dei contenitori. Si avvicina la tessera al dispositivo per il riconoscimento dell’utente, dopodiché la calotta, griglia o coperchio del contenitore si apre. In questo modo sarà possibile controllare gli accessi e registrare i conferimenti, attivi tutti i giorni, 24 ore su 24, senza il vincolo per i cittadini di conferire nel quartiere di residenza.