Ritrovata la sedicenne scomparsa domenica sera

Camminava sulla Selice con abiti maschili indosso

Polizia al lavoro

Polizia al lavoro

Imola, 29 agosto 2014 - Incubo  finito per la famiglia della sedicenne scomparsa da casa domenica pomeriggio. Ieri, verso pranzo, la giovane ha acceso il telefonino e chiamato la madre. E questo è bastato perché la cella telefonica agganciasse il segnale e la polizia si precipitasse sul posto, sulla Selice. In stato confusionale e fortemente disidratata, dopo un colloquio con la polizia è stata ricoverata in ospedale per accertamenti. Sta bene, però e da un primo esame non avrebbe subito violenze. Ora resta da capire chi le abbia dato asilo in questi giorni dopo l’allontanamento da casa.

La ragazza, infatti, non indossava gli stessi vestiti di domenica pomeriggio, ma alcuni indumenti maschili: pantaloncini corti blu, una maglietta bianca e sandali. La svolta  nelle indagini del commissariato imolese è arrivata ieri intorno alle 12,30. Per la prima volta dalle 20,27 di domenica sera, la sedicenne ha riacceso il cellulare ed effettuato una chiamata. Alla madre. Una telefonata rotta dai singhiozzi e dal pianto, ma che non ha chiarito cosa fosse successo nemmeno allo stesso genitore. Il telefono sotto controllo della ragazza ha subito portato sulla Selice vicino alla concessionaria Bmw, auto in borghese e d’ordinanza della polizia.

La giovane era là, in piedi lungo la strada. Portata in ufficio, è stata sottoposta a un lungo colloquio con la polizia. Con l’ausilio dei sanitari, è stata esclusa l’ipotesi che la ragazza avesse subito maltrattamenti o violenze. Sul momento, la giovane non avrebbe sabuto dare risposte circostanziate agli agenti. Appariva estremamente confusa e disidratata, motivo per cui è stata poi ricoverata in ospedale. Già oggi, però, dovrebbe essere dimessa. Da domenica, infatti, tra le maggiori apprensioni dei genitori c’era la questione medicinali. La ragazzina deve seguire una terapia medica per una patologia insorta in età infantile, ma con sè non aveva farmaci. Tra gli appelli girati anche sui social network da parte dei parenti, c’era proprio l’invito a non mettere a rischio la sua salute.  È presto per poter dire con chiarezza cosa è avvenuto in quei giorni.

La polizia, al momento, non starebbe procedendo nei confronti di nessun maggiorenne che potrebbe aver aiutato la giovane a nascondersi così a lungo. Ma è chiaro che da qualcuno si è rifugiata, visti anche gli abiti che indossava. In città la ragazzina avrebbe diversi amici, anche stranieri e secondo fonti investigative è probabile che si sia mossa tra Imola, Faenza e Castelbolognese. Infondate, invece, alcune segnalazioni arrivate al commissariato che la davano a Mestre. La sedicenne era uscita domenica pomeriggio, intorno alle 16, con il permesso della madre e l’impegno di incontrarsi poco dopo al Centro Leonardo. All’appuntamento, però, la ragazzina non si è mai fatta trovare. Nei vari tentativi di comunicare con lei da parte della madre, la giovane avrebbe prima finto di essere in un bagno del Centro commerciale, poi in un altro. Ma i movimenti delle celle telefoniche agganciate avrebbero dimostrato che si era mossa tra Castel San Pietro e Faenza, per poi ritrovarsi con un gruppo di amici alla Rocca. Il telefonino era stato spento definitivamente alle 20,27.