River Side, giallo sulla riapertura. E spunta l’ipotesi spostamento

Il bando comunale per riassegnare il chiosco non c’è ancora

Il River Side ancora chiuso sul Lungofiume (foto Isolapress)

Il River Side ancora chiuso sul Lungofiume (foto Isolapress)

Imola, 2 aprile 2015 - CHE fine ha fatto il River Side? Aprirà o non aprirà quest’estate? Viene da chiederselo adesso che, con le belle giornate di sole, passeggiare nell’area del Lungofiume non è più esclusiva solo dei convinti amanti della corsa a ogni temperatura. Ma a vederla da fuori, la struttura comunale accanto al ponte di viale Dante, per anni sinonimo indiscusso di movida estiva e gioventù, non sembra essere certo alla vigilia di una nuova stagione estiva. E per forza, visto che ad oggi manca ancora un gestore. Il bando comunale per riassegnare il chiosco non c’è ancora e si parla addirittura di spostare in altra zona tutto il locale. «Il terreno su cui sorge il River Side è demaniale mentre il caseggiato è di proprietà del Comune – premette Davide Tronconi, assessore all’Edilia –. E’ sempre stato così, ma dal 2013 è partito il cosiddetto federalismo demaniale ed è questo che sta complicando le cose».

IN BUONA sostanza con il federalismo demaniale lo Stato ha pubblicato una lunga lista di beni di proprietà che intende cedere agli enti territoriali gratuitamente. Nell’Imolese, è noto, non compaiono le famose caserme dismesse o i palazzi che in altre città hanno subito fatto gola ai municipi. A Imola, invece, non mancano i ‘fazzoletti’ di terreno statale, molti dei quali proprio lungo il Santerno. «Tra queste aree, di oltre 30 ettari, c’è anche quella del River Side – continua Tronconi –. Nel 2013, appena aperta la procedura, BeniComuni ha fatto subito domanda per acquisire la proprietà e mettere ordine a una situazione che da anni era confusa. Poi però, nel 2014, la Regione ha bloccato tutti i trasferimenti demaniali ai Comuni e, nel nostro caso, ha rilevato anche problemi di tipo idraulico per quell’area. Siamo ancora ‘congelati’ in quella situazione». Che in soldoni vuol dire è tutto fermo e chissà per quanto. Tronconi dal canto suo ribadisce che «vogliamo far ripartire il River Side e ci stiamo attivando per un bando di gestione dai sei ai nove anni», ma tutto è ancora molto nebuloso.

«Nel 2013 il problema non si era posto perché il federalismo demaniale era partito mentre al River Side era in essere un contratto di gestione – precisa ancora l’assessore –. Ora, per il nuovo affidamento, dobbiamo verificare a livello legale che non ci siano problematiche nel mettere a gara un’area di fatto ancora del Demanio». La giunta conta di risolvere lo stallo con la Regione «in tempi rapidi», tanto che poi basterebbero «15 giorni di pubblicazione del bando». In realtà il piano b è già pronto: spostare il locale.

COME? Prevedendo la possibilità nel bando e «studiando una formula per stabilire chi paga cosa con il gestore, ma teniamo questa opzione come ultima spiaggia – precisa Tronconi –. Ci diamo tempo ancora un mese per tentare di risolvere il nodo. Nel caso peggiore potremmo mettere a disposizione l’area adiacente all’attuale, che è di proprietà del Comune, in zona Festa dell’Unità». E del ‘vecchio’ River Side cosa si farà?