Sanità, cinque nuovi medici e ricorso ai privati per tagliare le liste d’attesa

Il piano dell’Ausl: «Le maggiori criticità riguardano cardiologia e radiologia». Tariffa calmierata per la libera professione

Visite ed esami: l’obiettivo è ridurre le liste d’attesa

Visite ed esami: l’obiettivo è ridurre le liste d’attesa

Bologna, 31 luglio 2015 – Nuovi medici assunti, più prestazioni private e tariffa calmierata per la libera professione. Anche l’Ausl di Imola corre ai ripari per ridurre le liste d’attesa, in applicazione delle linee guida deliberate dalla Regione pochi giorni fa. Le criticità maggiori, spiega l’azienda in una nota, riguardano cardiologia e radiologia, «ma sono necessarie stabilizzazioni dell’offerta anche per visite oculistiche, endocrinologiche, ortopediche, ginecologiche, otorinolaringoiatriche e pneumologiche».

L’Ausl di Imola prevede di investire da settembre a dicembre ulteriori 200mila euro per l’abbattimento dei tempi di attesa critici, «mettendo in atto rimodulazioni dell’attività istituzionale dei professionisti, acquisto da privato accreditato, Simil Alp, prestazioni in libera professione calmierata e incremento ore da specialisti convenzionati».

Inoltre, per alcune discipline come otorinolangoiatria e ortopedia «i professionisti aziendali hanno già dato la disponibilità a un incremento dell’attività di specialistica ambulatoriale nell’ambito di quella istituzionale».

Nei prossimi mesi, l’Ausl di Imola assumerà cinque nuovi medici (oculista; ginecologo; endocrinologo; cardiologo; gastroenterologo) e ha previsto l’acquisto di maggiori prestazioni dal privato accreditato, in particolare risonanza magnetica alla colonna, Rmn muscolo scheletrica, Rx ossa e torace, diagnostica cardiologica. L’azienda imolese ha poi deciso di sfruttare la possibilità, prevista dalla Regione, di «effettuare prestazioni in libera professione a tariffa calmierata», ovvero applicando una tariffa pari al ticket della prestazione.

Sul fronte delle disdette, «ancora oggi si stimano tra il 5-8% di abbandoni non comunicati. Su oltre 100.000 chiamate anno, sono infatti circa il 75% le prestazioni che vengono confermate, oltre il 4% quelle cancellate e circa il 20% quelle a cui non viene data risposta e per le quali il sistema mantiene l’appuntamento».