Ex serre dell’Osservanza, salta il progetto di recupero

L’imprenditrice che aveva vinto il bando: "Costi imprevisti". Il Con.Ami: "Stiamo valutando"

Le ex serre nel complesso dell’Osservanza

Le ex serre nel complesso dell’Osservanza

Imola, 9 giugno 2016–Salta il progetto per il recupero delle ex serre. Ad appena una settimana dal taglio del nastro dell’Osservanza, alla presenza del presidente della Regione Bonaccini, gli imolesi non hanno neanche il tempo di vedere con i loro occhi il nuovo volto dell’ex manicomio, che già arriva la prima scottatura. Nei giorni scorsi, Samanta Vannini ha inviato alla società Osservanza «la lettera di rinuncia al bando e alla firma del contratto». Tutto nero su bianco, «con una prima comunicazione ufficiosa effettuata lunedì tramite fax e posta elettronica, a cui è seguita la raccomandata con ricevuta di ritorno», spiega la 25enne che lo scorso settembre si era aggiudicata il bando per la concessione del compendio ex serre.

«Da allora sono sorti dei problemi con la società, con cui non abbiamo trovato un punto di incontro», dichiara Vannini, figlia dei titolari dell’agriturismo Monticello a Borgo Tossignano. In soldoni, la giovane imprenditrice riconosce che «le spese per la ristrutturazione dell’area sono a carico» della srl tornata in bonis, la quale, d’altro canto, rientrerebbe dell’investimento mediante un canone base annuo di 9.600 euro. Ma sostiene che «in sede di contratto sono subentrate delle spese a mio carico». Il progetto presentato in occasione del bando prevede la realizzazione di un punto vendita di prodotti tipici con sala degustazione. Mentre a posteriori c’era l’intenzione di avviare una fattoria didattica.

Tutto andato in fumo. Conti alla mano, la 25enne sciorina quelli che sarebbero gli imprevisti: «Sedicimila euro per realizzare una piccola cucina e 100mila per ristrutturare l’ex legnaia chiesta come magazzino. Troppi per una ragazza della mia età». Altro aspetto, la data di apertura: «Speravo di inaugurare a inizio 2017, ma mi hanno rimandato a dicembre. Cosa farò? Andrò a vendere i prodotti nei mercati».

Non si fa attendere la replica di Augusto Machirelli, presidente di Osservanza srl, che conferma di avere ricevuto la comunicazione della rinuncia. «Rispetto al progetto presentato, che prevedeva la vendita di prodotti agricoli, Vannini si è resa conto solo in seguito della necessità di personalizzarlo. E questo comporta delle spese che non è possibile fare in economia. Siamo noi la parte delusa, perché apprendiamo che Vannini non è più in grado di mantenere l’accordo iniziale. Valuteremo come gestire la situazione. Riguardo ai tempi, è tutto subordinato alla Sovrintendenza e questo ritardo ha influito sulla perdita di passione». E chiosa: «Comunque l’importante è trovare un nuovo gestore, per questo stiamo rimettendo in pista alcune richieste».