Manca, nel 2018 a Imola si deve andare oltre il Pd

Il sindaco fa il punto su centro e autodromo

Il primo cittadino Daniele Manca (foto Isolapress)

Il primo cittadino Daniele Manca (foto Isolapress)

Imola, 29 maggio 2016 – Una quotidianità fatta di investimenti che ripartono dopo anni difficili, con un centro storico in sofferenza e l’autodromo alla perenne ricerca di rilancio.

E il futuro che, nel 2018, lo vedrà lasciare la fascia da primo cittadino per andare a caccia di nuove avventure, al termine di una corsa per la successione che si annuncia infuocata. Daniele Manca, arrivato al terzo anno del suo secondo mandato da sindaco, è in vena di bilanci.

E nella conferenza stampa convocata nell’insolita location dell’aula magna della biblioteca comunale («È una delle perle della città, bisogna rottamare l’ignoranza») parte con un altrettanto inconsueto plauso a una giunta che «opera con competenza» e a quella maggioranza politica capace dal 2013 a oggi di «non vivere un’ora di crisi, lavorando sempre per un governo della città stabile».

Archiviati i ringraziamenti, il sindaco passa poi a sviscerare l’attualità. A partire dal centro storico. «In questi anni è stato fatto un lavoro prezioso – premette Manca –. E al di là delle dinamiche relative ai consumi, che mettono alla prova le attività commerciali, oggi dopo la rigenerazione è più bello: dai contenitori pubblici come teatro e museo alla mancanza di degrado o scritte sui muri».

Dall’altre parte ci sono però i negozianti che abbassano le serrande anche di strutture di proprietà dal Comune e sono inviperiti con l’amministrazione per il recente ritocco delle tariffe dei parcheggi. «Quella è una manovra utile prima di tutto al commercio – replica il sindaco .– Il patto di comunità sta proprio qui: i residenti rinunciano a uno spazio non loro ma di tutti, affinché si trovi posto in centro. Era da tempo arrivato il momento di un adeguamento, se non lo avessimo fatto ora sarebbe accaduto tra due anni. Ma i negozi chiuderebbero anche se i parcheggi fossero gratuiti, perché i clienti non troverebbero posto. Oggi invece non ce la fa chi non ha saputo innovarsi ed è rimasto ai tempi che furono. Le attività che non reggono verranno sostituite, però servono investimenti dei privati. E ricordo che tre anni fa c’erano ben pochi tavolini rispetto a oggi in strada».

Infine, uno sguardo al 2018. «Il profilo che dovrà avere il nuovo sindaco? Capacità di relazionarsi, disponibilità al confronto e all’ascolto: senza per questo dover dire ‘sì’ a tutti – spiega Manca –. Serve qualcuno che porti qualcosa di nuovo e che sappia tenere unita la coalizione. C’è bisogno di un’alleanza più larga rispetto al solo Pd, che unisca la sinistra e il centro. La scelta del candidato attraverso le primarie? Sono uno strumento, ma non l’unico. Auspico comunque l’arrivo di qualcuno con grande voglia di fare e perfino di cambiare. Perché questa, tra tutte, resta l’esperienza di governo più bella che ci sia».