Castel San Pietro, Anna Mazzamauro: «In teatro hai un grande compito, riuscire a creare emozioni»

L'attrice stasera sarà ‘Nuda e Cruda’ al Cassero

Anna Mazzamauro

Anna Mazzamauro

Castel San Pietro, 10 febbraio 2015 -  Quasi un'intera vita tra cinema e teatro, con un ruolo su tutti rimasto cucitole addosso dal grande pubblico: la signorina Silvani, l’impiegata ‘vamp’ eternamente inseguita e ammirata dal goffo Fantozzi su e giù per i corridoi del palazzone da impiegati anni ‘80. Anna Mazzamauro torna questa sera a Castel San Pietro dov’era stata un paio di stagioni fa, e lo fa presentando ‘Nuda e Cruda’, uno spettacolo nel senso più pieno del termine.

E nuda e cruda, Anna Mazzamauro, lo è anche nel lungo colloquio con il Carlino. Pungente, sarcastica, dissacrante. Soprattutto autoironica. Quell’autoironia che le ha permesso di vestire i panni della signorina Silvani ridendoci e ‘ridendosi’ su, «perché in fondo brutte non si è mai, le persone brutte sono quelle brutte dentro, sporche dentro. E poi gli uomini una ciambella di salvataggio te la lanciano sempre; dicono ‘ma sì, non bella, ma una ‘botta’ gliela darei». Racconterà anche questo, Anna Mazzamauro, nel suo incontro con il pubblico castellano che ricorda come «un bel pubblico, un bell’ambiente, un bel teatro. Sarà piacevole tornare – dice – anche perché se marinai come siamo noi attori ci ricordiamo un posto, allora vuol dire che quel posto ci ha saputo emozionare». Racconterà della ‘prima volta’ da signorina Silvani, del provino, e scavando ben più lontano nel suo passato artistico anche dei suoi esordi vissuti «con gli occhi d’incanto d’allora».

E poi, «senza che quasi il pubblico se ne possa rendere conto», vestirà altri panni, altri ruoli, accompagnata da artisti che saliranno sul palco suonando le musiche originali di Amedeo Minghi, ma anche da un ballerino. Non un monologo, dunque. Di certo un viaggio nelle tematiche più scottanti degli ultimi decenni, «che nei testi che ho scritto cerco di trattare con garbo e ironia, ma anche con serietà. Mi piace dare prima un cazzotto e poi una carezza». E così parlerà di talent, di diversità sessuale, ma anche di cancro. Il perché del teatro e non della tv o del cinema, Anna Mazzamauro lo spiega invece in una parola soltanto: «emozione». E la ripete spesso, «perché a teatro hai gli occhi addosso di tutti, sei a contatto diretto con il pubblico, hai una grande responsabilità, quella di emozionare». Non resta che attendere le 21 di questa sera, allora, per vedere se Anna Mazzamauro riuscirà ancora nell’incanto di emozionare in un «Nuda e cruda» senza controindicazioni, giura lei. «Voglio tranquillizzare tutti. A dispetto del titolo, sarò vestitissima», conclude.