Imola, profumo di Formula 1 con il Minardi day

Porte aperte nei paddock per due giorni

Max Gazzè con Gian Carlo Minardi (foto Isolapress)

Max Gazzè con Gian Carlo Minardi (foto Isolapress)

Imola, 6 maggio 2017 - «Dai del gas…..», le prime parole che si sentono nei box del Minardi Day all’autodromo di Imola. Quest’anno Giancarlo Minardi ha voluto fare le cose ancora più in grande. Sulla scia del grande successo riscosso nella passata edizione ha cercato di raddoppiare non solo le giornate ma anche, se possibile, l’emozione e le vetture presenti. Tanti i piloti nei box, e ancora di più sarebbero stati gli appassionati se nel pomeriggio purtroppo, come le previsioni avevano annunciato, fosse arrivata la pioggia a guastare, parzialmente, la festa.

«Quello li si chiama Emanuele Pirro». Pedro, lo stava spiegando a Carlo, dodici anni il figlio di un suo caro amico che ha portato con se qui al Minardi Day. «Che bello, possiamo fare una foto insieme- Carlo era entusiasta di fare una foto insieme a Pirro». «Il bello di questi eventi è proprio questo – sottolinea Emanuele – il contatto con il pubblico. E poi certo, questa è anche l’occasione per ricontrare tanti vecchi amici e respirare di nuovo un po’ di profumo di vera passione automobilistica».

Passando da un box all’altro troviamo una monoposto più bella dell’altra. Tutti pezzi storici meravigliosi come la M192 Lamborghini con la quale lo stesso Giancarlo ieri mattina ha provato ad azzardare un giro di pista, poi per un problema tecnico a dovuto desistere. Ecco questa invece è la M01 guidata da Alonso nel 2001 e poi la M02 di Gaston Mazzacane. E’ proprio la sua ed è venuto qui ad Imola dall’Argentina con la sua famiglia. Nel box insieme alla moglie ed al figlioletto di Gaston abbiamo incontrato anche il cantante Max Gazze’. La musica è la sua professione mentre le macchine e le corse una sua passione: «Amo gli sport automobilistici e ho avuto anche l’opportunità di guidare qualche volta alcune auto tipo queste che sono qui oggi e devo dire che è un’emozione unica, un’adrenalina pazzesca. Spesso invece mi ritrovo con gli amici e vado a correre con i go kart.»

Sembra che il sole faccia capolino tra le nuvole ed il paddock nel giro di poco tempo si affolla di appassionati e curiosi. Tra loro c'è Federico, di Ravenna con il suo amico Roberto, di Bagnacavallo. «Noi facciamo parte del «Gruppo Ferraristi Sfegatati» e siamo venuti anche lo scorso anno – racconta Roberto. Foto ricordo con Alex Caffi, anche lui con trascorsi in Minardi. - Belli i tempi andati, la F1 moderna ha troppa elettronica, ha perso di spettacolarità e di umanità. Non esiste più il contatto con il pubblico».

Nel box accanto invece c’è un giovane papà, Stefano con suo figlio Alberto, 8 anni. «Siamo di Faenza. Io venivo qui con mio papà ed oggi ho portato mio figlio, Pensavo che si annoiasse e invece è tutto emozionato e felice. Abbiamo appena fatto la foto con Gabriele Tarquini. Che emozione».