Tares, i Comuni del Circondario vanno a caccia di due milioni di tasse arretrate

Incarico affidato ad alcuni ‘007’ specializzati

Tares 2013: nei 10 Comuni c’è un ammanco di quasi 2 milioni

Tares 2013: nei 10 Comuni c’è un ammanco di quasi 2 milioni

Imola, 1 novembre 2014 - Nelle casse dei dieci Comuni del Circondario imolese c’è un ‘buco’ di circa 1,9 milioni che deriva dai mancati incassi della Tares 2013. E così, l’ente di via Boccaccio ha deciso di affidarsi agli 007 delle tasse per cercare di recuperarne un po’. Il 40 per cento, secondo il contratto siglato con la Engineering tributi spa, ditta di Trento vincitrice del bando regionale per compiere attività di ricerca dell’evasione fiscale. Il provvedimento è stato varato dalla Giunta del Circondario, che gestisce il servizio tributi in forma associata, proprio alla luce dell’«alto grado d’insoluto rilevato nel territorio di tutti i Comuni».

Insoluto che, secondo le stime delle amministrazioni, è pari appunto a un milione e 873.611 euro. Di questi, si conta di intercettarne come detto poco meno della metà, vale a dire una quota vicina ai 750mila euro: denaro che tornerebbe direttamente nelle casse pubbliche una volta alleggerito dalla quota trattenuta dalla società di recupero crediti. Secondo i calcoli del Circondario, alla spa trentina andrebbero infatti circa 174mila euro, ovvero il 19 per cento (una quota fissa) dell’importo incassato da quanti non sono in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti che tanto fece discutere lo scorso anno tra bollette pazze e aliquote molto più penalizzanti in alcuni Comuni a differenza di altri. Oltre alla Tares, grazie all’intesa sottoscritta con Engineering tributi e Poste italiane, le amministrazione del Circondario auspicano di recuperare anche i mancati incassi (ancora tutti da valutare) della tassa che dal 1° gennaio di quest’anno l’ha sostituita: la Tari.

E nonostante in questo caso la riscossione proceda, perlomeno a Imola, senza intoppi (le cifre diffuse dall’amministrazione certificano una fedeltà fiscale molto alta per la prima rata), l’idea dei dieci Comuni è evidentemente quella di proseguire su questa strada anche per il 2015 e il 2016. Nel bilancio pluriennale dell’ente di via Boccaccio, infatti, si fa già riferimento alla quota da destinare alla ricerca dell’evasione fiscale. Come specificato nel contratto, gli importi contenuti nell’accordo sono da considerarsi «presunti», dal momento che la quota destinata al fornitore del servizio sarà calcolata sulle cifre effettivamente incassate dai Comuni. E non è previsto nemmeno una somma minima da riconoscere a Engineering tributi. Insomma, si preannuncia una vera e propria guerra senza quartiere all’evasione fiscale sulla scorta di quella già portata avanti dalle singole amministrazioni, in collaborazione con Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, che per esempio ha appena permesso al Comune di Castel San Pietro di recuperare la cifra record di 405mila euro.