Nuove telecamere, i Comuni accelerano: "Servono occhi sull’Emilia"

A giorni il summit decisivo con la Regione. Il punto della Municipale

La segnaletica che avvisa della sorveglianzaIl vicesindaco Roberto Visani

La segnaletica che avvisa della sorveglianzaIl vicesindaco Roberto Visani

Imola, 22 novembre 2015 - Il circondario stringe i tempi per l’installazione delle telecamere di videosorveglianza nei dieci Comuni. A giorni è previsto infatti il summit decisivo con la Regione, che si è detta disponibile a contribuire (almeno in parte) a finanziare il progetto dal quale le amministrazioni si aspettano un forte aiuto in materia di sicurezza e controllo del territorio. Un piano per il quale solo Imola aveva messo sul piatto, per il 2015, 200mila euro di risorse proprie. Ma che, con l’introduzione del corpo unico di Polizia municipale, se da un lato ha fatto un salto di qualità estendendosi anche agli altri comuni, dall’altro ha subito un notevole rallentamento sulla tabella di marcia originaria. E con i furti che continuano a ripetersi, soprattutto all’interno dei confini cittadini, ora gli imolesi chiedono di risposte.

«I vari comandanti – ricorda Roberto Visani, vicesindaco e assessore alla Polizia municipale – hanno fatto in questi mesi un lavoro importante di ricognizione complessiva del territorio, in rete con le forze dell’ordine, per individuare nel circondario punti strategici dove allestire un sistema di videosorveglianza che non sia limitato al perimetro di un solo comune. Anche perché ci sono assi, come la via Emilia o la San Vitale, che abbracciano diversi territori». E in tempi di risorse sempre più limitate, con organici ridotti all’osso, la strada che seguiranno le amministrazioni è tracciata: «Allestire impianti per cercare di individuare automezzi riconducibili a fenomeni di illegalità è ormai un aspetto particolarmente importante», ammette Visani.

Il summit decisivo con la Regione è previsto tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. L’obiettivo è quello di sottoscrivere, già entro la fine di quest’anno, un accordo di programma che porti poi all’attivazione del sistema nel 2016. «L’idea è di arrivare a un’intesa per una o due annualità in modo da dare continuità alla cosa – spiega il comandante della polizia municipale, Vasco Talenti –. Il finanziamento di viale Aldo Moro? È una delle variabili, bisogna vedere la loro disponibilità».

Lo studio sul territorio comunque è pronto. «Il sistema riguarderà l’intero perimetro del circondario – conferma Talenti –. In primis la via Emilia, l’asse fondamentale da presidiare in entrambe le direzioni: verso Bologna, ma anche fino a Castel Bolognese. Poi ci sono la Montanara, la Selice e la San Vitale all’altezza di Mordano. È lì che si concentra la maggior parte del traffico in entrata e in uscita. In quei punti bisogna intervenire».