Il terremoto spaventa città e collina: improvviso boato e gente in strada

Scossa di magnitudo 3,9. Tremano i vetri e oscillano i lampadari FOTO

Un geologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia studia i sismografi (Ansa)

Un geologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia studia i sismografi (Ansa)

Imola (Bologna), 18 febbraio 2015 -  I vetri hanno tremato, i lampadari cominciato a oscillare e più di qualcuno è sceso in strada. Si è distintamente sentita anche a Imola e Bologna la scossa di magnitudo 3.9 che ieri sera, alle 20.42, ha fatto sussultare l’appennino tosco-emiliano (FOTO). L’evento sismico, che si verificato a una profondità piuttosto bassa (7,2 chilometri) e in corrispondenza di una faglia tradizionalmente molto attiva, è stato preceduto e seguito da alcuni di minore intensità tra i quali quello di magnitudo 2.6 delle 19.14 (8,4 chilometri) e quelli da 2.1 delle 20.54 (15,6) e da 2.3 delle 21.01 (10.1).

Ma il terremoto è stato avvertito soprattutto nella Vallata del Santerno, dove in molti hanno udito distintamente il boato che accompagna la scossa. Come quello dovuto alcune settimane al passaggio degli aerei supersonici. A Castel del Rio, in particolare, sono caduti alcuni pensili, ma non si registrano per fortuna feriti né danni alle strutture. A ogni modo, soprattutto per evitare il diffondersi del panico, in serata una macchina dei carabinieri ha cominciato un giro di ricognizione in paese. «Lo abbiamo sentito davvero molto – conferma il sindaco Alberto Baldazzi –. C’è un po’ di allarme e la comunità è sotto stress, soprattutto i pochi che abitano al secondo o al terzo piano dei palazzi. Ho segnalazioni di oggetti caduti nelle abitazioni, ma per fortuna niente di più. Speriamo finisca tutto qui». Secondo i dati diffusi dalla Rete sismica nazionale dell’Ingv, il comune più vicino all’epicentro è stato comunque quello di Firenzuola (Firenze), seguito appunto da Castel del Rio, Fontanelice e degli altri territori compresi nel raggio di venti chilometri, vale a dire, Monghidoro, Monterenzio, Monzuno e San Benedetto Val Di Sambro (per quanto riguarda la provincia di Bologna), Palazzuolo Sul Senio e Scarperia per quella di Firenze. Qualcuno ha avvertito la scossa anche nel cuore di Bologna.

Anche sotto l’Orologio però la paura è stata tanta per un evento che coglie di sorpresa e nei confronti del quale non ci sente mai abbastanza preparati. E come ormai prassi, al di là dei tanti che comunque si sono riversati in strada, il vero polso della situazione imolese lo si è avuto scandagliando i social network. «Siamo vicini al quinto grado della scala Mercalli – spiega Flavio Linguerri, sismologo del laboratorio geofisico di Casola Valsenio –. Si è trattato di un terremoto poco profondo, è per questo che si è sentito così forte fino al Bolognese. È sempre l’Appennino che si muove, non c’è da allarmarsi».