Il caro-gita si combatte con tombola e piadine

L’idea di un gruppo di genitori delle Marconi per contrastare le rinunce

Valerio Valgimigli, uno dei genitori che hanno promosso la cena e la tombolata (Isolapress)

Valerio Valgimigli, uno dei genitori che hanno promosso la cena e la tombolata (Isolapress)

Imola, 25 marzo 2015 - La gita. Il sogno di tutti gli studenti. Per molti l’unico, agognato e atteso momento dell’anno in grado di risollevare gli umori e le batoste da brutti voti. Perché i ricordi delle gite, spesso e volentieri, sono quelli che serbi tutta la vita, ridendoci sopra a distanza di anni quando ti ritrovi con i vecchi compagni di banco. E allora, perché rinunciarci? Oggi più di ieri, per i soldi. Per quelle decine, a volte centinaia di euro richieste e alle quali spesso le famiglie non riescono a far fronte. «In vacanza o ci andiamo tutti o nessuno». «Ho due figli, come faccio a pagare la quota a netrambi?». Alle scuole elementari Marconi la gita di fine anno rischiava di saltare, almeno per una dozzina di bambini. Ma domenica la sorte potrebbe ribaltarsi perché un attivissimo gruppo di genitori si è rimboccato le maniche, cercando sponsor e privati in grado di finanziare una mega tombolata, con tanto di piadine farcite in vendita annesse al centro sociale di via Tiro a segno. L’obiettivo? Raccogliere i fondi per abbattere – se non pagare del tutto – la gita dei bambini del 22 aprile e consentire a tutti di partecipare. Chapeau.

 

«È L’UNICA vera gita che i bambini faranno in cinque anni – racconta Valerio Valgimigli, uno dei membri del gruppo genitori che ha organizzato la festa –. La gita sarà di un giorno alla cartiera di Fabriano, per i 45 studenti di quinta elementare. Il costo era di una trentina di euro ciascuno, ma quando è stato il momento di raccogliere le adesioni, più di una dozzina ha rinunciato». L’effetto domino sugli altri partecipanti è stato immediato: spese fisse del pullman da ripartire tra chi andava, quindi quota parte in aumento. «Abbiamo parlato tra di noi e deciso che dovevamo tentare di fare qualcosa – continua –. Anche io, a suo tempo, non ho potuto andare in gita per mancanza di soldi in casa. Ma è difficile per un genitore spiegarlo ai figli». Tra cassa integrazione, disoccupazione e crisi nera, quei 30 euro per alcune famiglie del quartiere Marconi fanno la differenza, soprattutto quando i bimbi a scuola sono più d’uno.

 

NESSUNO però si è pianto addosso, anzi. «Ognuno per quel che ha potuto si è dato da fare – racconta Valerio –. Io lavoro alla Clai, ma tanti sponsor si sono fatti avanti. Anzi anche qualche privato ha già versato la quota intera per un bambino. Abbiamo raccolto premi tali da fare quattro tombolate, poi distribuiremo piadine farcite (2,50 euro l’una). Il centro sociale di via Tiro a segno ci ospiterà, domenica pomeriggio, dalle 15,30. Verranno anche le insegnanti dei bambini». Il sogno? «Riuscire a pagare tutto il pullman che da solo costa circa 900 euro, così che il prezzo della gita possa abbassarsi per tutti – spiega – e chi inizialmente non poteva permetterselo, adesso riesca a sostenere la spesa». Da quando si è diffusa la notizia tra i genitori e si è iniziato a lavorare alla festa, qualcosa è cambiato: «Le adesioni alla gita, con queste premesse, al momento sono totali». Ora non resta che onorarle, a colpi di piadina e sperando nella dea bendata delle cartelle.