Giovedì 18 Aprile 2024

Scompare a 89 anni Tonino Ronchi

Lunedì i funerali. Il mobilificio era stato aperto nel 1947 in via Aspromonte

Tonino Ronchi, morto a 89 anni. Partigiano in gioventù, ha seguito passo passo la nascita dell’azienda che porta il suo cognome, trascorrendo le giornate al posto di lavoro per oltre sessant’anni

Tonino Ronchi, morto a 89 anni. Partigiano in gioventù, ha seguito passo passo la nascita dell’azienda che porta il suo cognome, trascorrendo le giornate al posto di lavoro per oltre sessant’anni

Imola, 24 gennaio 2015 - Giornata di lutto per lo storico negozio di mobili ‘Ronchi arredamenti’ di via Aspromonte. E' scomparso Antonio Ronchi, 89 anni scoccati solo domenica scorsa, fondatore dell’attività che ha arredato migliaia di case di imolesi e non in oltre 60 anni di attività. Ronchi si è spento dopo un ultimo periodo di salute incerta, ma fino a un anno fa era ancora una presenza costante all’ingresso del mobilificio, mosso dalla passione per il lavoro e per i clienti. Il funerale, salvo variazioni, si terrà nella lunedì alle 9,30 nella chiesa del Piratello, poi seguirà la sepoltura nel vicino cimitero.

 

Partigiano in gioventù, nel 2011 rilasciò una lunga intervista al Carlino dove ripercorreva le tappe di quella azienda il cui motto è sempre stato ‘Dal 1947 la tua casa è il mio problema’ e che era entrata di diritto nell’albo delle attività certificate come ‘bottega storica’ dalla Provincia. Nato e cresciuto a Imola, nel dopoguerra aveva aperto un primo negozio che vendeva fornelletti e pensiline a cittadini che dal Sud Italia arrivavano in città per lavoro. Un primo embrionale punto vendita che poi è diventato il Ronchi arredamenti di oggi che da un anno, mantenendo il marchio, è passato ad un’altra società in affitto aziendale. Con l’abitazione proprio sopra al negozio, quella casa-bottega da cui non si separava, Ronchi è stato presente quasi fino all’ultimo ogni giorno, per cinque o sei ore, all’ingresso del punto vendita. Sue le telefonate in arrivo, l’incombenza dei fax e le chiacchiere con quei clienti che varcavano la soglia: promessi sposi, famiglie con cicogne in arrivo, persone di mezza età con la voglia di svecchiare gli arredamenti che ormai avevano fatto il loro tempo. Spesso «i figli e i nipoti di quelli che ho servito io nel corso degli anni», raccontava al nostro giornale. Suo anche il piglio per l’analisi del mercato. «Se c’è qualche differenza con i genitori e con i nonni – diceva nel 2011 –? Diciamo che mentre fino a qualche anno fa si vedeva un mobile e si decideva subito se comprarlo o no, oggi grazie a Internet sono tutti informatissimi e prima di comprare valutano e confrontano ogni dettaglio».

 

La concorrenza, spesso spietata, delle grandi catene del mobile low cost Ronchi non la negava, ma aveva anche una sua ricetta. «Io sono riuscito a mantenere la clientela abbassando i prezzi. Avrò anche ridotto il mio fatturato ma ho conservato il posto a tutti i miei dipendenti. E soprattutto, in passato non ho mai sperperato».