Furto sacrilego, omaggio alla Vergine. Le foto della processione

Centinaia di fedeli in corteo verso il santuario della Madonna del Piratello FOTO La processione

Imola, un momento della processione (Foto Isolapress)

Imola, un momento della processione (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 4 aprile 2016 - Centinaia di fedeli hanno accolto l’invito del vescovo Tommaso Ghirelli, e ieri pomeriggio, dalla chiesa di Croce Coperta, sono partiti in processione (foto) verso il santuario della Beata Vergine del Piratello, dove ad aspettarli c’era l’immagine sfregiata della Madonna.

«Sarà l’approdo felice del nostro pellegrinaggio terreno» spiega il vescovo Tommaso Ghirelli prima della partenza. Una processione penitenziale davanti a Dio, rivolta a riparare alla violazione di quell’immagine tanto cara agli imolesi, che rimanda alla ‘realtà del cielo’.

A rendere omaggio sono accorsi in moltissimi. Anziani, giovani e famiglie, insieme alle autorità, tra cui il vicesindaco Roberto Visani, si sono uniti in un corteo chilometrico, aperto dalla Confraternita del santissimo sacramento delle Rogazioni, associazione incaricata di trasportare e maneggiare l’immagine fin dal 1617, e dalla Confraternita femminile della Beata Vergine del Piratello.

Molti canti e preghiere dedicati alla Madonna hanno accompagnati i fedeli, raccolti al fine di chiedere pubblicamente perdono per quanto accaduto quel triste 10 marzo.

Terminata la processione, il vescovo Ghirelli ha celebrato la liturgia solenne. Il santuario della Beata Vergine del Piratello era gremito e affranto nel ricordo del furto sacrilego della corona d’oro, e nel vedere il dipinto danneggiato da quegli sfregi.

«L’immagine della Vergine del Piratello verrà doverosamente e sapientemente ristrutturata, tornerà come prima» dice il vescovo Ghirelli nell’omelia, rivolgendosi alla folla dei fedeli. Si chiede, poi: «L’autenticità della nostra devozione tornerà come prima? La vera corona d’oro accanto alla Madonna siamo noi, dobbiamo riportarla dov’era riportando a lei la nostra devozione».

La speranza del vescovo è che il ladro si penta e la restituisca: «Solo quando chi ha compiuto tale gesto si pentirà e cambierà vita, la riparazione sarà completa».