Venerdì 19 Aprile 2024

"Casa Bianca, la sicurezza è un colabrodo". Bufera dopo l'intrusione di sconosciuti

L'ammissione della direttrice del Secret Service, Julia Pierson: "Il nostro piano di sicurezza non è stato eseguito correttamente"

L'uomo che si è introdotto nel giardino della Casa Bianca: frame tratto da video su Youtube

L'uomo che si è introdotto nel giardino della Casa Bianca: frame tratto da video su Youtube

Washington, 30 settembre 2014 - Il Secret Service, gli agenti che hanno il sacro compito di proteggere la vita del presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia, inanellano brutte figure una dietro l'altra. Il Washington Post rivela che Omar Gonzalez, l'uomo che armato di coltello il 19 settembre riuscì a scavalcare la cancellata della Casa Bianca - cosa di per sé già grave - non venne fermato sul prato della residenza presidenziale, come il Secret Service raccontò. Invece entrò dentro la Casa Bianca - non c'era nessuna guardia all'ingresso - e riuscì a penetrare nella cosidetta East Wing (non dove lavora il presidente ma dove ci sono gli uffici, tra l'altro, della first lady) nella Green Room (un salottino) perché un allarme all'ingresso era stato disattivato. Non solo. Appena saputo chi un'intruso non vennero rispettate le procedure che prevedono di sigillare tutti gli ingressi e le uscite della residenza presidenziale. 

Il giorno dopo un altro tentato intruso, che aveva nella macchina 800 proiettili, fu fermato perché aveva tentato di entrare in auto alla Casa Bianca dai percorsi obbligati. Altre volte qualcuno era riuscito a saltare la cancellata ma era stato fermato sul prato della Casa Bianca. Gonzalez è il primo ad essere riuscito ad entrarci. Un record personale che probabilmente qualche folle vorrà emulare se non superare. Gli agenti del Secret Service, per restare ai casi più recenti, vennero beccati ubriachi e con prostitute nel 2012 a Cartagena in Colombia. Più recentemente a marzo furono beccati solo ubriachi fradici ad Amsterdam.

L'AMMISSIONE DEL SECRET SERVICE - L'intrusione alla Casa Bianca è "inaccettabile" e "non accadrà mai più", ha assicurato la direttrice del Secret Service, Julia Pierson, che si è assunta la "piena responsabilità" per quanto successo. "E' chiaro che il nostro piano di sicurezza non è stato eseguito in modo corretto", ha ammesso Pierson, in una testimonianza per la commissione d'inchiesta della Camera dei Rappresentanti. Omar Gonzalez riuscì a scavalcare la cancellata e non venne fermato sul prato della residenza presidenziale, come raccontato dal Secret Service, ma riuscì a entrare alla Casa Bianca, nella cosiddetta East Wing (non dove lavora il presidente, ma dove ci sono gli uffici della first lady) e nella Green Room (un salottino), perché un allarme all'ingresso era stato disattivato. Il presidente Barack Obama aveva da poco lasciato la Casa Bianca in elicottero assieme alla famiglia.

Pierson - diventata la prima donna a capo del Secret Service nel 2003 in seguito a una serie di scandali che già avevano minato l'immagine della sicurezza del presidente Obama - ha sottolineato di "voler raddoppiare gli sforzi nei prossimi mesi perché certi episodi non accadano mai più". "Stiamo valutando i passi da intraprendere", ha spiegato, dopo aver fatto un mea culpa che però non ha impedito a molti membri del Congresso di criticare molto duramente la gestione del Secret Service, definendo "gravissima" la serie di episodi che hanno "danneggiato la fiducia" in un corpo di elite come quello che si occupa della sicurezza dell'uomo più potente della Terra.