Giovedì 25 Aprile 2024

Isis, Anonymous attacca e 'spegne' gli account dei jihadisti / VIDEO. Giordania: "Distrutto il 20% delle forze integraliste"

Amman: in tre giorni di raid colpiti 56 obiettivi. Ancora mistero sulla sorte della cooperante americana Kayla Mueller. Gentiloni: "No a bagno di sangue a Mosul"

Un fermo immagine del video in cui Anonymous dichiara guerra all'Isis (Ansa)

Un fermo immagine del video in cui Anonymous dichiara guerra all'Isis (Ansa)

Roma, 8 febbraio 2015 - La Giordania "ha distrutto il 20% delle capacità militari dell'Isis" con i tre giorni di raid di rappresaglia che hanno colpito "56 obiettivi". Lo ha annunciato l'esercito di Amman in un comunicato. Dopo aver colpito i centri di coordinamento il primo giorno, poi armi e depositi, il terzo "abbiamo colpito i militanti, dove mangiavano e dormivano".

Secondo i jihadisti in uno di questi bombardamenti sarebbe rimasta uccisa Kayla Mueller, la cooperante americana rapita in Siria. Il suo corpo però non è stato mostrato e la famiglia ha affermato di essere "molto preoccupata", ma allo stesso tempo si è detta "fiduciosa che Kayla sia viva". I genitori si sono rivolti direttamente ai rapitori chiedendo di essere contattati "in privato". Da quanto ha riferito una fonte militare a Foreign Policy, i signori Mueller si sono dichiarati contrari a un blitz delle forze speciali Usa per liberare la ragazza. Ragion per cui i piani per localizzare Kayla sono stati archiviati prima che potessero arrivare sulla scrivania del presidente Barack Obama per un'eventuale autorizzazione.

ANONYMOUS CONTRO L'ISIS - Lo Stato islamico però è anche sotto attacco virtuale: Anonymous ha 'spento' centinaia di account Twitter e Facebook di presunti appartenenti all'Isis e pubblicato indirizzi ip e web della galassia jihadista.  "L'Operazione Isis continua - recita il comunicato pubblicato oggi dal collettivo di hacktivisti -. Siamo musulmani, cristiani, ebrei.... i terroristi che si definiscono Stato islamico non sono musulmani. La campagna per 'spegnere' la galassia jihadista su internet è partita dopo la strage di Charlie Hebdo. "Sarete trattati come un virus, e noi siamo la cura", ha spiegato il collettivo in un video di qualche giorno fa.

GENTILONI - Intanto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, si è espresso oggi sull'eventualità prospettata dagli Usa di un intervento militare contro l'Isis a Mosul. "Non ci possiamo permettere un bagno di sangue, che avrebbe effetti pericolosi nei confronti delle popolazioni sunnite", ha detto il capo della Farnesina ospite di Lucia Annunziata nel programma 'In 1/2 ora'. "Gli americani stanno pensando se mandare addestratori e tecnici. Io dico 'attenzione', ci penserei molto", ha aggiunto il ministro.