Venerdì 19 Aprile 2024

Isis, in Siria e Iraq la coalizione ha sganciato 1.700 bombe. "Jihadisti usano armi al cloro"

Fonti americane hanno parlato di 6.600 operazione aeree che hanno frenato l'avanzata dei miliziani a Kobane

Un raid aereo lungo il confine turco-siriano (Afp)

Un raid aereo lungo il confine turco-siriano (Afp)

Roma, 24 ottobre 2014 - I raid aerei della coalizione hanno frenato l'avanzata degli jihadisti dell'Isis a Kobane, l'enclave curda in Siria al confine con la Turchia, da oltre un mese sotto assedio. Fonti americane hanno riferito che tra Iraq e Siria sono state eseguite 6.600 operazioni aeree e sono state sganciate oltre 1.700 bombe. I raid hanno aiutato i miliziani curdi a fronteggiare gli jihadisti sunniti a Kobane, ma non hanno fermato l'avanzata in Iraq, dove lo Stato islamico continua a conquistare posizioni. 

ARMI CHIMICHE - I jihadisti dell'Isis - secondo quanto riferisce il Washington Post - avrebbero usato anche gas di cloro in attacchi contro le forze irachene. Undici poliziotti sono stati ricoverati lo scorso mese con sintomi di vomito, vertigini e difficoltà respiratorie. Diagnosi: avvelenamento da cloro. E' il primo caso confermato di uso di armi chimiche da parte dei miliziani.

OTTIMISMO USA - "Credo che i curdi siano in grado di tenere", ha riferito una fonte del Comando centrale americano. Il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, ha ammesso che i risultati della campagna di bombardamenti sono "misti", ma ha insistito sul fatto che la strategia militare "sta funzionando".