Sabato 20 Aprile 2024

Cameron: "La polizia ritirerà i passaporti dei jihadisti britannici"

L'Isis crea la provincia dell'Eufrate tra Siria e Iraq. Altri 4 decapitati nel Sinai

Dei miliziani dell'Isis con prigionieri iracheni (Ansa)

Dei miliziani dell'Isis con prigionieri iracheni (Ansa)

Baghdad, 1 settembre 2014 - Il primo ministro britannico, David Cameron, ha presentato oggi alla Camera dei Comuni le misure che il governo propone per ampliare le leggi antiterrorismo al fine di evitare attentati nel Regno Unito da parte dei cosiddetti 'rientrati', cioè dei jihadisti britannici che rientrano in patria dopo avere combattuto o avere fatto addestramento in Medioriente. Tra i provvedimenti presentati c'è quello che consentirebbe alla polizia di ritirare i passaporti dei cittadini britannici sospettati di avere viaggiato all'estero per combattere al fianco di gruppi terroristi. L'esecutivo inoltre, ha annunciato Cameron, sta valutando la possibilità di impedire a questi sospetti jihadisti britannici di rientrare nel Regno Unito e di rafforzare i poteri in mano alle autorità per tenerli sotto controllo una volta rientrati. È probabile che le misure saranno approvate dal Parlamento.

Nel Regno Unito il ministro dell'Interno ha già il potere di trattenere i passaporti in alcuni casi, ma Cameron ha detto che è necessario fare di più, cioè garantire alla polizia che si trova ai varchi di frontiera di potere agire immediatamente quando individua un sospetto. "Introdurremo una legislazione specifica e mirata per colmare questa lacuna fornendo alla polizia un potere temporaneo di sequestrare il passaporto al confine, in modo da avere il tempo di potere compiere indagini sul soggetto in questione", ha spiegato il premier.

 

L'ISIS CREA LA PROVINCIA DELL'EUFRATE - Intanto lo Stato islamico ha annunciato la nascita di un'amministrazione provinciale nella zona del fiume Eufrate che comprende territori della Siria e dell'Iraq. L'area è già parte del califfato istituito dal gruppo jihadista guidato da Abu Bakr al Baghdadi. Secondo quanto si legge sui profili del gruppo islamico presenti nei social network, fanno parte di questa nuova provincia la città di confine di al Qaim e quella siriana di al Boukamal. 

Lo Stato islamico ha quindi diviso le aree sotto suo controllo in Iraq e Siria in diverse province alle quali ha deciso di cambiare il nome originario - per esempio l'amministrazione locale siriana di Deir ez Zour è divenuta la provincia "del bene" - mentre ha mantenuto il nomi originari di al Raqqa in Siria e di Ninive in Iraq. 

NUOVI RAID USA - L'esercito americano ha lanciato nuovi raid aerei contro i jihadisti dell'Isis in Iraq, vicino alla città di Amerli e la diga di Mosul. Lo ha reso noto ieri sera il Pentangono. "Un carro armato dell'Isis è stato danneggiato vicino Amerli ed un veicolo armato è stato distrutto non lontano dalla diga di Mosul", spiega un comunicato del dipartimento della Difesa. Un totale di 120 raid Usa sono stati condotti in Iraq dall'8 agosto. 

CURDI E IRACHENI RIPRENDONO SULAIMAN BEK - Le forze curde e i miliziani sciiti in Iraq hanno riconquistato la città di Sulaiman Bek a scapito dello Stato Islamico, smantellando una cruciale roccaforte che le milizie jihadiste controllavano da undici settimane. Lo hanno annunciato le autorità. "Sulaiman Bek è sotto il controllo delle forze alleate", ma c'è ancora pericolo per gli ordigni che i militanti potrebbero avere disseminato, ha spiegato Shallal Abdul Baban, responsabile della vicina zona di Tuz Khurmatu. I combattimenti per riconquistare il villaggio di Yankaja, anch'esso nella provincia di Salaheddin a nordest di Baghdad, sono ancora in corso, ha aggiunto Baban. Sulaiman Bek si trova vicino Amerli, dove migliaia di civili turcomanni erano intrappolati nell'assedio delle milizie jihadiste spezzato domenica dalle forze irachene. L'operazione ad Amerli rappresenta la principale offensiva del governo da quando le milizie guidato dallo Stato Islamico hanno conquistato - a giugno - vaste zone dell'Iraq settentrionale e centrale.

DUE KAMIKAZE A RAMADI - Due attentati kamikaze con autobomba hanno preso di mira postazioni delle forze di sicurezza a Ramadi, a ovest di Baghdad, e hanno provocato almeno tredici morti. Lo hanno indicato fonti sanitare e di polizia, mentre i feriti sono stati almeno diciassette. Una vettura è esplosa contro un edificio in costruzione usato come base dalle forze speciali e una seconda ha colpito uno sbarramento controllato da polizia e forze speciali. Ramadi, capoluogo della provincia di al Anbar, a maggioranza sunnita e alla frontiera con la Siria, è parzialmente in mano ai ribelli sunniti da inizio anno e le forze di sicurezza non sono riuscite a riconquistarne la totalità. Fallujah, a una quarantina di chilometri a est di Ramadi, è ugualmente caduta a inizio anno.

GOLAN, SCONTRI TRA RIBELLI E LEALISTI DI ASSAD - Sono in corso scontri tra i ribelli siriani e le truppe governative di Damasco sulle alture del Golan, vicino al confine con Israele. Ne dà notizia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che i combattimenti si stanno concentrando attorno alla città di Hamidiyeh, nella provincia di Quneitra. L'Osservatorio riferisce che si registrano vittime da entrambe le parti, ma ancora non sono disponibili dettagli. Violenti scontri sono aumentati nell'area da quando, mercoledì scorso, i ribelli siriani hanno preso il controllo di un passaggio di confine vicino alla città abbandonata di Quneitra. Il giorno seguente, i combattenti del fronte Nusra, legato ad al-Qaeda, hanno rapito 45 peacekeeper delle Fiji impegnati nella missione Onu che controlla la zona cuscinetto tra Israele e la Siria. L'Onu ha chiesto l'immediato rilascio senza condizioni dei caschi blu ancora nelle mani degli insorti, mentre i 75 soldati delle Nazioni unite di nazionalità filippina, a loro volta attaccati, sono riusciti a mettersi in salvo. Intanto, in un comunicato pubblicato online i militanti del fronte Nusra hanno rivendicato il sequestro e pubblicato una foto che mostra i peacekeeper nelle loro uniformi militari con 45 carte di identità. Gli uomini, spiega il gruppo, sono in "un luogo sicuro e in buona salute, e tutto ciò di cui hanno bisogno in termini di cibo e medicine gli è stato fornito". Il fronte Nusra ha accusato le Nazioni Unite di non aver aiutato il popolo siriano da quando la rivolta contro il presidente Bashar Assad è iniziata nel marzo del 2011 e ha dichiarato che i figiani sono stati sequestrati in rappresaglia contro l'Onu che ha ignorato "lo spargimento di sangue quotidiano dei musulmani in Siria" e che è colluso con l'esercito di Assad "per facilitare il suo movimento a colpire i musulmani vulnerabili attraverso una zona cuscinetto sulle alture del Golan".

L'ISIS USA BOMBE A GRAPPOLO, MA ANCHE ASSAD - Esistono prove credibili del fatto che i terroristi dello Stato islamico abbiano utilizzato bombe a grappolo sparate da terra in almeno un luogo nel nord della Siria. Lo riferisce Human Rights Watch. La particolarità di questi ordigni è quella di contenere centinaia di submunizioni, le cosiddette 'bomblet', che vengono disperse a distanza. Quelle che non esplodono rappresentano un pericolo di lunga durata per i civili. Secondo il gruppo con sede a New York, i rapporti di funzionari curdi e di alcuni fotografi indicano che gli estremisti hanno lanciato cluster bomb il 12 luglio e il 14 agosto nel corso di scontri con le forze curde nei pressi di Ayn Arab, vicino al confine turco. Negli attacchi, aggiunge Hrw, cinque persone hanno perso la vita. Non è chiaro come i combattenti dello Stato islamico siano entrati in possesso delle armi. Sempre secondo Human Rights Watch, il governo siriano ha utilizzato almeno 249 di questi ordigni da metà 2012. "Ogni utilizzo di bombe a grappolo - afferma Steve Goose, di Hrw - merita una condanna, ma la risposta migliore è che tutte le nazioni si uniscano al trattato che le mette al bando e lavorino collettivamente per liberare il mondo da queste armi".

GERMANIA INVIERA' ARMI PER FERMARE L'ISIS - La Germania invierà armi nel nord dell'Iraq per fermare l'avanzata degli jihadisti dello Stato islamico (Isis), compresi razzi anticarro e fucili mitragliatori. E' quanto ha deciso in serata il governo tedesco riunito in seduta ristretta, con la cancelliera Angela Merkel e, tra gli altri, i ministri di Difesa, Esteri e Finanze. In particolare Berlino invierà in tre tranche 5 mezzi blindati da trasporto truppe Dingo, 30 sistemi di lancio di missili anti-carro Milan, 8.000 modernissimi fucili d'assalto G36, oltre ai già annunciati elmetti, giubbotti antiproiettile, tende ed equipaggiamenti radio. Queste armi saranno in grado di equipaggiare circa 4.000 soldati entro la fine di settembre, ha chiarito il ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen. L'equipaggiamento, prelevato dalle scorte dell'arsenale della Bundeswher (le forze armate di Berlino) è valutato in 70 milioni di euro. A questi aiuti militari si aggiungono altri 50 milioni di aiuti umanitari. 

EGITTO, ALTRI 4 DECAPITATI NEL SINAI - Altri 4 cadaveri decapitati sono stati trovati in Sinai, nelle ultime 48 ore. Lo riferiscono fonti della sicurezza sul posto. La scorsa settimana il gruppo jihadista filo al Qaeda del Sinai, Ansar beit al Maqdis, ha diffuso un video con la decapitazione di quattro presunte spie del Mossad. 

Intanto le forze armate egiziane nel distretto di Rafah hanno ucciso sei militanti del gruppo jihadista la notte scorsa. Altri dieci miliziani, secondo quanto riferiscono fonti della sicurezza, sono in stato di fermo. Lo scontro a fuoco, stando ai media statali, è iniziato dopo che le forze armate egiziane hanno fatto irruzione in un covo in cui i militanti jihadisti si stavano radunando.