Damasco, 25 agosto 2015 - Un altro tesoro distrutto a Palmira: la furia dell'Isis si abbatte sul tempio di Bel, il più importante edificato nella città, risalente al I secolo dopo Cristo. Lo annunciano gli attivisti di Raqqa e lo conferma l'Osservatorio per i diritti umani (Ondus). Solo il muro è rimasto in piedi, secondo quanto racconta un residente nell'area, Nasser al Thaer: «I mattoni e le colonne sono sparpagliate a terra», «è una distruzione totale». L'uomo riferisce di una «violenta esplosione, anche un sordo l'avrebbe potuta sentire», aggiunge.
Il 23 agosto scorso i miliziani dello Stato islamico avevano raso al suolo il santuario di Baal Shamin. Le foto postate il 25 agosto sui social media da sostenitori del Califfato, mostravano i jihadisti sistemare cariche esplosive lungo il perimetro del tempio, risalente a 2.000 anni fa. L'Unesco ha bollato le devastazioni come un «crimine contro l'umanità».
Sempre a Palmira era stato massacrato l' archeologo Khaled al-Asaad, torturato e decapitato per essersi rifiutato di rivelare dove si trovano i reperti recuperati e messi al riparo prima che lo Stato Islamico si impadronisse della città.