Giovedì 25 Aprile 2024

Italicum, ultimo braccio di ferro. Bersani: "Pressioni indebite sul Parlamento". Grillo: "Fascismo"

Dopo l'intervento in tv di Renzi, che ieri a 8 e mezzo su La7 annunciava la caduta del governo in caso di stop alla corsa dell'Italicum, non ha fatto che scaldare gli animi

Pierluigi Bersani (Ansa)

Pierluigi Bersani (Ansa)

Roma, 25 aprile 2015 - Il braccio di ferro tra il premier Renzi, la minoranza Pd e l'opposizione interna sulla legge elettorale non accenna a diminuire d'intensità. Dopo l'intervento in tv di Renzi, che ieri a 8 e mezzo su La7 annunciava la caduta del governo in caso di stop alla corsa dell'Italicum, non ha fatto che scaldare gli animi.

BERSANI - "Quella di Renzi che dice che se la legge non passa cade il Governo è una pressione sul Parlamento indebita perché non tocca al Governo - dice Pierluigi Bersani - Dopo di che io sono affezionato alla mia 'dittà, il Pd, che però ha una regola, che stabilisce che davanti a temi costituzionali ogni singolo parlamentare si assume liberamente le sue responsabilità". "Qui non si sta discutendo di un comma di una legge elettorale - ha aggiunto l'ex segretario Pd - si sta discutendo dell'incrocio tra legge elettorale e riforma della Costituzione e quindi si sta cambiando il sistema, cosa che meriterebbe un pò di attenzione. Può venire il dubbio che andiamo verso un presidenzialismo senza contrappesi, un meccanismo sconosciuto a tutte le democrazie del mondo, può esserci questo rischio. È una cosa da poco? Il discorso è tutto qua. In nessuna democrazia che conosco la Costituzione e le leggi elettorali sono un affare del Governo".

SERRACCHIANI - "Noi abbiamo puntato tutto sulle riforme e quella elettorale è la più importante", ribatte a distanza, dalla Risiera di San Sabba a Trieste dove celebrava il 25 aprile, la vicesegretaria del Pd e presidente del Fvg Debora Serracchiani. "Va da sé quindi - ha aggiunto - che la riforma elettorale dobbiamo riuscire a portarla a casa, anche perché deve essere una riforma che, come abbiamo detto più volte, serve al Paese. Quindi dobbiamo fare presto, ne abbiamo discusso tanto e a lungo e adesso e' il momento delle decisioni".

GRILLO -  "Di fascismo ne è bastato uno, per il Pd evidentemente no. Vogliono far approvare questa legge. Dobbiamo fermarli", scrive invece su Facebook Beppe Grillo, che rimanda al post pubblicato ieri sul suo blog.

ITALIA UNICA - "Le minacce televisive del presidente del Consiglio sulla caduta del governo se l'Italicum non viene approvato rapidamente danno il senso di come egli si senta padrone della situazione, capace di sbeffeggiare avversari e regole senza alcun contraddittorio", si legge in una nota di Italia Unica. E ancora: "In un Paese che ha bisogno di riforme economiche e sociali vere e rapide, di non perdere per strada i segnali di ripresa che accarezzano l'Europa, rimanere prigionieri delle ambizioni individuali di un uomo è inaccettabile - conclude - Renzi stia attento a evocare il diluvio dopo di lui. Il Re Sole può diventare presto un Re Solo e soprattutto un Re Nudo, di fronte all'evidenza dei propri fallimenti".

ROSATO -  L'Italicum "passerà senz'altro, passerà con meno problemi di quanto non siano stati descritti", afferma il vicecapogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato secondo il quale la legge elettorale passerà anche per "la coesione della maggioranza e passerà pure perché il Paese ha bisogno di una legge elettorale". Poi l'attacco a Forza Italia: "L'unico vero quesito che noi abbiamo sull'Italicum è come fa Forza Italia a votare a favore della legge al Senato e sullo stesso identico testo presentare una questione di incostituzionalità dichiarando che voterà contro e farà di tutto perché l'Italicum non passi", aggiunge Rosato.