Giovedì 18 Aprile 2024

Lilli Gruber torna in tv e in libreria: arriva "Tempesta"

Nelle parole dell'autrice: "'Questo libro è un attacco all'intolleranza. Un appello a trovare il coraggio di ammettere che in ogni tragedia collettiva esiste una responsabilità individuale"

Lilli Gruber (ImagoE)

Lilli Gruber (ImagoE)

Roma, 21 ottobre 2014 - "Di fronte ai drammi della Storia, per quanto possiamo sentirci impotenti, nessuno è innocente". Parola di Lilli Gruber. Dopo l'assenza, la giornalista è pronta a tornare in tv. E anche in libreria, con un nuovo libro,  ''Tempesta'', che esce il 22 ottobre per Rizzoli.  ''Questo libro è un attacco all'intolleranza. Un appello a trovare il coraggio di ammettere che in ogni tragedia collettiva esiste una responsabilità individuale'', spiega la conduttrice di La Sette. "E' più intensamente mio di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è un'esplorazione personale del peggiore incubo della nostra memoria collettiva'', spiega. il libro segue il successo di 'Eredità', uscito sempre per Rizzoli nel 2012 (160mila copie in 16 edizioni).

''Ma è anche una grande storia d'amore - continua - di sofferenza, di gloria e di segreti nel cuore del Terzo Reich''. ''E' il racconto della tempesta che ha travolto la mia famiglia, la mia Heimat e l'Europa intera nella Seconda guerra mondiale, la più devastante nella storia dell'umanità. La protagonista è la mia prozia Hella Rizzolli, la cui vita fu segnata da due dittature: l'una subita, il fascismo, l'altra sciaguratamente scelta, il nazismo. Scrivendo di lei, e di tutti gli altri personaggi, alcuni reali, altri nati dalla mia immaginazione, mi sono confrontata con la consapevolezza che di fronte ai drammi della Storia, per quanto possiamo sentirci impotenti, nessuno è innocente. Ho trovato molto su cui riflettere: innanzitutto sul rischio mortale del rifiuto della diversità e dell'ossessione della purezza razziale. La Storia si ripete e oggi occorrono coraggio e determinazione per affrontare le nuove forme di odio e di violenza.  Ho voluto usare gli strumenti della fiction, della suspense e del dramma, per trasmettere una convinzione che nasce dal mio lavoro di giornalista e si è rafforzata in questa prova narrativa: scegliere il Bene dipende solo da ciascuno di noi''.