Lo sfogo di Lombardi in carcere: ‘Mi hanno già assolto una volta’

Interrogatorio in carcere: il buttafuori accusato di tre omicidi si avvale della facoltà di non rispondere L'ARRESTO - Tre omicidi, bodyguard in manette

L’arresto di Alex Lombardi

L’arresto di Alex Lombardi

Macerata, 5 febbraio 2016 - «È la seconda volta che mi arrestano, sempre per le stesse cose, l’altra volta ci sono stato sei mesi e alla fine mi hanno assolto. Mettetemi in galera quando un tribunale dirà che sono colpevole, sennò che senso ha?». Alex Lombardi, il buttafuori accusato del duplice omicidio di Cingoli e dell’omicidio di Filottrano, si è sfogato con il suo difensore, l’avvocato Fabrizio Belfiore, prima dell’interrogatorio di garanzia ieri mattina, in carcere a Camerino.

Davanti al giudice Enrico Pannaggi, Lombardi si è avvalso della facoltà di non rispondere «anche perché - spiega l’avvocato Belfiore - abbiamo già parlato di questi indizi più volte da quando è iniziata l’indagine». Il difensore ha chiesto la revoca o quanto meno la modifica della misura cautelare in carcere per mancanza dei presupposti. «Lombardi ha sempre avuto il passaporto e in questi cinque anni sarebbe potuto andare ovunque. Poi due mesi fa si è accorto di averlo smarrito ed è andato dai carabinieri per fare la denuncia. Gli hanno detto che poteva chiedere il rinnovo, e allora è andato in Questura. Lì però gli hanno detto che dal luglio 2014 aveva un divieto di espatrio. Non c’era alcun pericolo che scappasse, i fatti sono di cinque anni fa e gli elementi raccolti dall’accusa sono sempre gli stessi. Non c’è alcun presupposto per tenerlo in carcere». Ora il legale farà ricorso al tribunale del riesame.