Tagli per 5 milioni all’Area Vasta, "La Regione rispetti gli impegni"

Carancini dopo l’incontro con Ceriscioli: subito i nuovi primari

L'entrata dell'ospedale (foto Calavita)

L'entrata dell'ospedale (foto Calavita)

Macerata, 4 maggio 2016 - «L’incontro è stato positivo per ridurre le distanze e riconquistare il terreno perso rispetto agli altri territori, a patto che gli impegni presi vengano mantenuti. Il sistema sanitario della nostra Area Vasta deve ritrovare fiducia, soprattutto per i tanti che vi lavorano. Abbiamo gettato una piccola goccia che, però, può portare buoni frutti».

Guarda con ottimismo al futuro il presidente della conferenza dei sindaci, Romano Carancini, dopo aver partecipato lunedì all’incontro che si è svolto in Regione per parlare del futuro della sanità provinciale, da cui sarebbero emerse rassicurazioni per la nostra Area Vasta. Anche se le contraddizioni sono ancora tante, a partire dal fatto che sono mesi che si parla di ospedale unico provinciale, peccato che questo non è previsto in nessun documento di programmazione regionale. «Per questo ho chiesto al presidente Ceriscioli che nel primo atto politico della Regione venga inserito, oltre all’ospedale di Marche nord e sud, anche quello di Marche centro nell’Area Vasta 3 – ha aggiunto Carancini –. Il presidente ha riconosciuto la lacuna e assicurato che verrà colmata col piano sanitario. Nel frattempo non dobbiamo creare allarmismi sul fatto che vengono chiusi gli altri ospedali, creando così il deserto, perché è possibile che anche dopo la creazione dell’ospedale unico, i presìdi di Macerata e Civitanova resteranno come punti di primo filtraggio».

Dalla parole del sindaco, quindi, sembra che si voglia accelerare sull’ospedale unico, su cui si sta aspettando il piano di fattibilità dell’Asur che dovrebbe arrivare tra una ventina di giorni. «A quel punto – prosegue Carancini – convocherò una nuova assemblea dei sindaci, ma a questo punto dobbiamo essere uniti per fare quel salto di qualità per presentarsi compatti al tavolo della Regione e chiedere un investimento». Tra le richieste fatte, Carancini ha chiesto di eliminare la tricotomia dei direttori sanitari di presìdio (Macerata, Civitanova e Camerino) e di prevedere solo una figura di elevata competenza sanitaria, così come sono stati chiesti investimenti per comprare nuovi macchinari e potenziare l’ufficio tecnico.

A fronte di investimenti per ora a parole, però, quello che è certo è che la Regione ha chiesto un taglio dell’1% al bilancio di tutte le Aree Vaste: per il nostro territorio (il cui bilancio per il 2016 è di 550 milioni) cinque milioni di euro in meno. E forse anche di più. «Visto che la sanità privata nella nostra Area Vasta pesa per circa 100 milioni e non si può toccare – ha aggiunto il sindaco – il taglio sarà molto più consistente». Sul fronte dei primari, Carancini ha chiesto che si proceda subito al bando per Radiologia Interventistica e che si cominci a pensare per il polo oncologico, visto che Luciano Latini andrà in pensione a giugno. Sul pronto soccorso rassicurazioni sono arrivate sul fatto che a metà giugno si dovrebbero completare una prima parte dei lavori e poi partirà subito il secondo stralcio.