All’ospedale ascensori fuori uso

Fermi da tre giorni: tutti a piedi fino al quinto piano

Macerata, ascensori fuori uso all’ospedale (Foto Calavita)

Macerata, ascensori fuori uso all’ospedale (Foto Calavita)

Macerata, 25 settembre 2014 - Tra reparti che traslocano e sale operatorie abbandonate, per i malati che vanno all’ospedale c’è un altro problema concreto da affrontare: come salire e scendere tra i vari piani dell’edificio nuovo. Infatti i due ascensori a disposizione del pubblico sono entrambi fuori uso ormai da tre giorni.

«Sono anni che questi ascensori danno problemi — raccontano all’ospedale —, perché di norma di due ne funziona solo uno, a turni alterni settimanali, una volta uno, una l’altro. Per questo motivo da anni nel capitolato di spesa dell’ospedale figura la sostituzione degli elevatori, che però viene sempre rinviata. Il risultato è che adesso, da tre giorni, sono fermi tutti e due per dei guasti: per salire e scendere da un piano all’altro ci sono solo le scale. Così vediamo pazienti malati di cuore che arrivano alla cardiologia, che si trova al quinto piano, in affanno, o altri che magari hanno le gambe ingessate, o anziani con difficoltà di movimento che non sanno proprio come fare per salire con le scale e inerpicarsi fino al reparto di cui hanno bisogno. Qualcuno non ha altra scelta e deve per forza usare gli ascensori riservati alle barelle, con il risultato così che anche quelli sono sempre intasati anche da gente che, in teoria, non dovrebbe utilizzarli. Ma le difficoltà ci sono anche per noi dipendenti, che ogni giorno siamo costretti a fare le scale più volte, per passare da un reparto all’altro, e anche tra noi ci sono persone con qualche problema alle ginocchia o alle anche o alla schiena, problemi che di sicuro non migliorano usando gli scalini.

Nell’ala nuova dell’ospedale ci sono tantissimi reparti, e sono frequentati da moltissimi malati e dai loro familiari, a tutte le ore del giorno e della notte: è assurdo che uno stabile di cinque piani non abbia l’ascensore, soprattutto se chi lo frequenta lo fa perché sta male».