«Vogliamo l’asilo politico». Esplode la rabbia degli immigrati

Traffico bloccato a Macerata, la protesta di 50 africani: a tutti è stata respinta la richiesta per lo status di rifugiati

Tensione in corso Cavour (foto Calavita)

Tensione in corso Cavour (foto Calavita)

Macerata, 10 settembre 2015 – «Vogliamo i documenti». Uniti nella protesta con questo slogan, circa 50 richiedenti asilo hanno bloccato il traffico stamattina per un’ora, disponendosi in fila in corso Cavour, formando un cordone davanti ai cancelli, dall’estremità di piazza Garibaldi fino al lato opposto. Sono volati insulti, spintoni, calci e pugni tra gli immigrati e gli automobilisti inferociti perché non potevano passare. Sul posto polizia, carabinieri e il sindaco Romano Carancini. La questione principale che ha spinto i ragazzi, tutti africani, a manifestare è quella dei documenti: molti di loro infatti sono stati ascoltati alla Commissione territoriale (Ancona) e hanno ottenuto un diniego allo status di rifugiato. Una parte ha presentato ricorso, ma nel frattempo, con la risposta negativa della Commissione, molti devono lasciare il progetto d’accoglienza. La protesta si è placata intorno mezzogiorno, quando il sindaco ha invitato i manifestanti a un incontro ordinato in prefettura. «Siamo pronti ad ascoltare ogni vostro problema», ha detto il primo cittadino. Così, il corteo dei migranti è partito da piazza Annessione ed è arrivato in piazza della Libertà, in prefettura, dove una delegazione di cinque loro rappresentanti ha incontrato il prefetto, il questore, il sindaco e l’assessore ai servizi sociali. Presenti alla discussione anche i rappresentanti di Gus (gruppo umana solidarietà) e Caritas. L’incontro è durato circa un’ora. Al termine, il sindaco ha dichiarato: «Staremo vicini ai richiedenti asilo, faremo tutto il possibile per informarli tempestivamente sulla loro situazione e per aiutarli. Nel corso dell’incontro, sono state chiarite bene alcune questioni. È stato specificato che, con quei documenti che hanno, possono trovare un lavoro. Un grazie particolare va allo splendido lavoro svolto dalla prefettura, che ha gestito il tutto in maniera impeccabile». Sono ragazzi del Mali (per la maggior parte), poi del Senegal, Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria, Burkina Faso, Guinea, accolti nei progetti d’accoglienza dello Sprar (con il Gus) e della Caritas. Nel frattempo, tra ieri sera e stamattina, sono arrivati a Macerata altri 10 pakistani via terra, i cosiddetti extra sbarchi, già tutti identificati.

Chiara Gabrielli