Assegni bluff per le bare: in tre a processo

Pollenza, l’accusa è di truffa e ricettazione. Vittima la ditta Gustavo Pelagalli

Le bare (foto d’archivio)

Le bare (foto d’archivio)

Pollenza (Macerata), 30 marzo 2015 – Una truffa sulle casse da morto, ai danni della ditta Pelagalli di Pollenza, tre ascolani sono sotto processo. Imputati sono Mario Angelosante, Roberto Sciamanna e Domenico Pallotta (quest’ultimo residente a Martinsicuro). I fatti sarebbero avvenuti tra settembre e ottobre del 2012. Secondo l’accusa, Angelosante e Sciamanna, titolari della ditta Superzinco, avrebbero fatto dall’impresa Pelagalli una serie di acquisti di modesta entità. Poi avrebbero fatto un acquisto di 92 bare per un valore di 27mila euro; per pagare avrebbero consegnato quattro assegni post datati, firmati da Angelosante e tratti da un conto intestato a un’altra persona. La merce poi era stata subito rivenduta a Pallotta, ritenuto dalla procura il titolare di fatto della ditta Stedo, a un prezzo più basso di quello praticato dalla ditta pollentina. Dato che gli altri pagamenti erano stati onorati, il titolare della Pelagalli si era fidato, ma quando era andato a incassare gli assegni ha scoperto che erano stati presi da un libretto che era stato smarrito dal proprietario, che aveva anche fatto la relativa denuncia. Da qui per Angelosante, Sciamanna e Pallotta le accuse di truffa e ricettazione. Ieri per loro, davanti al giudice Vittoria Lupi in tribunale a Macerata, si è aperto il processo, subito rinviato a gennaio dell’anno prossimo. Saranno sentiti i testimoni dell’accusa, chiamati dal pm (avvocato Rocco Dragonetti).