Leoni Neri, gaffe dell’assessore: "Scendiletto con la loro pelle"

Bufera su Cristiana Cecchetti per un post su Facebook

Civitanova (Macerata), le bandiere dei Leoni Neri appese alle pareti della palestra comunale

Civitanova (Macerata), le bandiere dei Leoni Neri appese alle pareti della palestra comunale

Civitanova Marche (Macerata), 30 ottobre 2014 - Sul caso Leoni Neri scappa la mano all’assessore Cristiana Cecchetti che digita un post nella pagina Facebook del gruppo Cittadinanza Attiva ed è bufera. «Auspico vivamente – scrive la Cecchetti - che le pelli del leoni neri siano molto presto utilizzate per artistici scendi letto. Non vedo altro utilizzo pertinente di tanta idiozia». E sul web infuria la polemica per frasi definite inaccettabili perché pronunciate da chi ricopre un ruolo pubblico.

«Sì, l’ho scritto, ma come battuta. Se potevo evitarla? Certo, ma era e resta appunto una battuta, senza nessuna incitazione alla violenza e chi lo afferma sta facendo una grossa strumentalizzazione», ribatte l’assessore all’Ambiente. Intanto la Feba Basket – la società che ha in gestione la palestra usata dai Leoni Neri, con tanto di simboli fascisti alle pareti – prende le distanze e «auspica venga fatta chiarezza in merito all’uso improprio di un locale appartenente alla palestra. Ribadiamo l’assoluta estraneità ai fatti, da cui prendiamo le distanze. In tanti anni di attività sportiva a Civitanova le uniche bandiere entrate nelle nostre palestre sono quelle bianco e azzurre, i colori sociali che ci hanno accompagnato in questa avventura».

Quanto accaduto non metterà in discussione il rapporto con il Comune. Il sindaco Tommaso Corvatta parla di «fatto grave. Al momento non ci sarà nessuna ripercussione sulla convenzione con la Feba». Interviene anche Claudia Giulietti, presidente del circolo Eliopolis, annoverato tra gli amici dei Leoni Neri, sfidata sul piano della legalità da Rossi e Emili. «Caposaldo di Eliopolis e Vince Civitanova – ribatte – è il rispetto della legalità sempre e se i ragazzi dei leoni hanno commesso qualche irregolarità è giusto che ne rispondano. Pur conoscendo qualche ragazzo del centro, non frequentiamo le loro riunioni, anche se non avremmo nessuna remora a farlo se capitasse l’occasione e ce ne fosse un motivo, sempre nel rispetto delle regole. Avere amicizie su Facebook con ragazzi che, fino a prova contraria, sono puliti è reato?». Conclude convinta «che si stia cercando di spostare l’attenzione dai problemi della città, dal disastro amministrativo di Corvatta».