Tempo di vestizione, maxi ricorso dei dipendenti Asur

In 306 chiedono che sia retribuito, fissata l’udienza. L’azienda sanitaria: «Costerebbe troppo»

Personale medico (foto d’archivio)

Personale medico (foto d’archivio)

Macerata, 21 novembre 2014 – Ricorso al Tribunale per chiedere che venga riconosciuto, all’interno dell’orario di lavoro, il tempo di vestizione. La battaglia legale è stata avviata da 306 dipendenti maceratesi dell’Asur (Area Vasta 3). Il ricorso, notificato di recente alla direzione generale dell’Asur, è uno tra i più imponenti presentati a livello nazionale e chiede il riconoscimento anche di un pregresso di cinque anni. L’udienza è stata fissata dal giudice Giovanni Iannielli per il 2 luglio 2015.

«Dall’ottobre del 2013 la Cisl Funzione pubblica ha tentato di affrontare la questione cercando una mediazione con la direzione aziendale – sostiene in una nota il segretario regionale Sistino Tamagnini –. Purtroppo i nostri ripetuti tentativi sono stati vani e non hanno prodotto alcun esito». L’azienda – riporta una nota della Cisl –, che si è sempre sottratta a un confronto concreto, ha liquidato il sindacato dichiarando che «remunerare retroattivamente tutti i dipendenti interessati dalle operazioni di vestizione e svestizione comporterebbe un aggravio economico oggi non sostenibile dal bilancio aziendale». In alternativa ha ventilato la possibilità di riconoscere ai lavoratori un orario aggiuntivo da recuperare.

«Una proposta provocatoria e beffarda – commenta Tamagnini – specie considerando le migliaia di ore di lavoro aggiuntive maturate dai dipendenti Asur, non solo in Area Vasta 3, che con enormi difficoltà stiamo cercando di far smaltire».