Banca Marche, la verità di Bankitalia: "Ispezioni e multe milionarie"

Operazione trasparenza di Palazzo Koch: sul web numeri e date. Controlli dal 2010

Il governatore Ignazio Visco (foto Schicchi)

Il governatore Ignazio Visco (foto Schicchi)

Macerata, 31 gennaio 2016 – Banca Marche, operazione trasparenza da parte di Banca d’Italia che pubblica sul suo sito «chiarimenti e approfondimenti utili alla corretta interpretazione delle proprie decisioni e azioni». Sull’istituto di credito marchigiano come sugli altri tre salvati per decreto (Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara).

Pubblicate in rete, sul sito di Banca d’Italia anche le «risposte alle 10 domande dei risparmiatori», coloro che hanno perso il valore di azioni ed obbligazioni subordinate per effetto del decreto ‘Salva banche’. Secondo quanto si legge la ‘colpa’ dell’azzeramento è da imputare all’Europa. Ma Banca d’Italia svela le carte anche in merito alle ispezioni e sanzioni comminate ai vertici dell’istituto di credito. Per la vecchia Banca Marche ammontano a circa 4,4 milioni di euro le sanzioni comminate, dopo un’azione di vigilanza partita «tra il 2010 e l’inizio del 2011».

Bankitalia chiese, in particolare, «di portare il rapporto tra impieghi e depositi su valori più prudenti e di valutare un aumento di capitale, che venne attuato per 180 milioni nei primi mesi del 2012» e «interventi correttivi» ai primi di gennaio. E ora lo mette nero su bianco, accessibile a tutti. Sempre su pressione della Vigilanza, per «operazioni anomale» dell’allora direttore generale (Massimo Bianconi, ndr) fu chiesto a giugno 2012 di «accelerare il processo di identificazione del suo sostituto» e «nel settembre dello stesso anno fu nominato un nuovo direttore generale». Ma l’ispezione decisiva di palazzo Koch fu a novembre dello stesso anno (quando oramai Bianconi era stato costretto a fare le valigie), «per rilevare l’adeguatezza degli accantonamenti a fronte del rischio di credito». «Giudicato largamente insufficiente lo sforzo correttivo della banca, l’ispezione venne estesa nel marzo 2013 agli altri profili di rischio, concludendosi, nel settembre 2013, con un giudizio sfavorevole».

E ancora: alla luce di una relazione interlocutoria degli ispettori il 27 agosto 2013 la Banca d’Italia, per «assicurare la continuità della gestione aziendale, dispose la gestione provvisoria della banca» e il commissariamento venne disposto il 15 ottobre 2013, «per gravi perdite patrimoniali e gravi irregolarità».

Un primo procedimento sanzionatorio fu avviato a seguito dell’ispezione del 2010 e si concluse nel settembre 2011 con l’irrogazione di sanzioni nei confronti di 17 esponenti per un totale di 208mila euro». Per le irregolarità rilevate nel 2013 si aprì un «nuovo procedimento che si concluse nell’agosto 2014 con sanzioni pecuniarie a 18 esponenti ed ex esponenti per un totale di 4,2 milioni. A conclusione dell’ispezione del 2013, il relativo rapporto fu trasmesso alla Procura di Ancona, con la quale fu avviata una intensa collaborazione. All’autorità giudiziaria erano stati altresì in precedenza trasmessi i rapporti sulle ispezioni del 2010-2011.