Salvataggio di Banca Marche: via libera del Fondo Interbancario

Approvato l’intervento, ma vanno trovati addirittura 1,5 miliardi

Banca Marche, operazione salvataggio in corso (foto d’archivio)

Banca Marche, operazione salvataggio in corso (foto d’archivio)

Macerata, 9 ottobre 2015 – Fumata bianca per Banca Marche: l’istituto di credito marchigiano è praticamente salvo e dovrebbe essere ricapitalizzato entro fine anno, prima dell’entrata in vigore dei bail-in che impone un coinvolgimento nella risoluzione della crisi, dei clienti della banca stessa. Il consiglio del Fondo interbancario all’unanimità ieri, nell’ultima seduta utile ai fini della proroga di altri due mesi del commissariamento (proroga che dovrà arrivare entro martedì), ha deliberato la ricapitalizzazione dell’istituto di credito in gestione straordinaria ormai da due anni. Lo ha fatto «su richiesta degli stessi commissari straordinari» come evidenzia il direttore generale del Fondo interbancario Giuseppe Boccuzzi che annuncia l’intervento per la soluzione della crisi bancaria. Non ancora quantificato il fabbisogno di capitale che potrebbe salire ad un miliardo e mezzo. «I commissari straordinari (Bruno Inzitari, Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni, ndr) – scrive ancora Boccuzzi – dovranno ora provvedere a strutturare l’operazione in tutti i suoi dettagli». Non è ancora chiaro se ci sarà un coinvolgimento degli obbligazionisti subordinati e una trasformazione delle obbligazioni in azioni, lo deciderà Banca d’Italia.

In ogni caso il salvataggio è subordinato all’ultimo passaggio parlamentare dei decreti delegati che consentono il recepimento della direttiva europea Brrd. Decreti in visione in questi giorni alle commissioni finanze di Camera e Senato. «La decisione del Fitd – spiega ancora Boccuzzi – verrà attuata successivamente all’entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento della direttiva europea in materia di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi nonché alla favorevole valutazione dell’operazione nel suo complesso da parte delle competenti autorità italiane ed europee».

Il piano di intervento infatti dovrà ottenere anche il via libera della Bce e della commissione europea alla quale spetta in ultima analisi valutarne la conformità con le norme sugli aiuti di stato. In ogni caso la Commissione Ue è già in contatto con le autorità italiane sugli interventi del Fitd. L’ingresso nel capitale della banca da parte del Fitd (consorzio di banche italiane) rientra negli interventi concessi dalle direttive europee ai fondi di garanzia per prevenire, limitandone i costi anche per gli stessi fondi, conseguenze più pesanti di fronte a crisi considerate irreversibili.  A meno di copi di scena clamorosi dunque, si sta per mettere la parola fine. A esprimere soddisfazione in serata i sindacati, certi che la «decisione del Fitd rappresenti il punto di partenza per il percorso di rilancio della banca».