Acqua, batteri oltre la norma: monitorati i pozzi inquinati

Civitanova, la zona non è servita dall’acquedotto comunale

PARAMETRI SBALLATI Sono state effettuate delle analisi che hanno evidenziato livelli troppo elevati di escherichia coli (foto d’archivio)CASSINA DE PECCHI - ARCHIVIO - VICENDA ACQUA INQUINATA - CONTROLLI TECNICI CAP - FOTO CANALI/NEWPRESS - PER REDAZIONE MARTESANA/METROPOLI - CERRI/PINCIONI/STIMOLO/VIDO

PARAMETRI SBALLATI Sono state effettuate delle analisi che hanno evidenziato livelli troppo elevati di escherichia coli (foto d’archivio)CASSINA DE PECCHI - ARCHIVIO - VICENDA ACQUA INQUINATA - CONTROLLI TECNICI CAP - FOTO CANALI/NEWPRESS - PER REDAZIONE MARTESANA/METROPOLI - CERRI/PINCIONI/STIMOLO/VIDO

Civitanova Marche (Macerata), 31 ottobre 2014 - Batteri escherichia coli nei pozzi artesiani di contrada San Savino, in misura di 36 unità formanti colonie per millilitro. Una quantità piuttosto elevata, incompatibile con usi domestici o potabili, e tale da indurre a cautela anche nell’uso irriguo. A segnalare il fenomeno è la famiglia Paolini che, avendo avvertito odori sospetti nell’acqua attinta dal pozzo, ha opportunamente pensato di affidare alla Consul Chimica un campione per le analisi del caso. Il dottor Paolo Simoni, titolare del laboratorio, pur non sottovalutando i rischi della situazione, non drammatizza più di tanto anche se ovviamente neppure sottovaluta. «La presenza degli escherichia coli rappresenta un caso pressocché comune nei pozzi artesiani – dice – ed è difficile stabilire se la causa della loro presenza sia da ricercare in fenomeni locali, come la penetrazione di carcasse di animali o lo stato di scarsa pulizia del pozzo, o se invece non dipenda da fenomeni che partono da lontano, per esempio sversamenti dovuti ad allevamenti o simili. Personalmente – conclude – non berrei con tanta disinvoltura l’acqua attinta da un pozzo artesiano». Probabilmente neanche in contrada San Savino sono in tanti a berla, ma ci sono famiglie che la usano a fini domestici o per lavare piatti, bicchieri e altro, opera anch’essa sconsigliabile. L’acquedotto, infatti, non arriva ancora nella popolosa contrada, come non arriva la rete del gas. Si fa come in tutte le case un forte uso di “minerale” a tavola, ma per il lavaggio si ricorre all’acqua propria, e cioè quella del pozzo o, per chi si è dotato di serbatoi idrici, quella sicura fornita dalle autobotti dell’Atac. Nella stessa contrada, adiacente alla famiglia Paolini, anche un’altra famiglia pare abbia registrato valori a rischio delle acque del pozzo, per cui non è peregrino il sospetto che si possa essere di fronte a una presenza più diffusa di escherichia coli. Per questo consigliabile è un monitoraggio costante dei pozzi, che in contrada San Savino, come in genere in campagna, sono piuttosto numerosi. La soluzione più radicale del problema, comunque, passa attraverso l’estensione della rete idrica nella zona. L’Atac sta provvedendo. Tutti i residenti hanno aderito all’appello, l’intervento dovrebbe essere realizzato entro la primavera.

Giuliano Forani