Elezioni, Bianchini minaccia Carancini: "Il nostro appoggio non è scontato"

Lo sfogo: ci tratta a pesci in faccia. Voto inquinato, faremo i nomi

Macerata, Massimiliano Bianchini

Macerata, Massimiliano Bianchini

Macerata, 5 marzo 2015 - «Se Carancini dovesse vincere le primarie, potremmo non appoggiarlo». L’avvertimento porta la firma di Massimiliano Bianchini che, a ridosso del ballottaggio delle primarie, spara ad alzo zero sul sindaco uscente, che in questi giorni non ha risparmiato frecciate al leader di Pensare Macerata. «Non ho mai detto – dice Bianchini – di voler evitare il ballottaggio: noi siamo contentissimi che si tenga e siamo prontissimi. Non so se tutti gli altri sono altrettanto pronti, visto che i conti non tornano: al primo turno, alcuni ambiti del Pd potevano impegnarsi un pochino di più per Mandrelli».

Bianchini si dice sicuro «che Bruno vincerà anche al ballottaggio». Ma se dovesse prevalere Carancini, il sostegno di Pensare Macerata (anche alla luce della possibile discesa in campo di Maria Francesca Tardella) è tutt’altro che scontato. «La lista – argomenta Bianchini – è stufa di essere attaccata dal sindaco. Non si può chiedere solo a noi di essere onesti. Non dico che stiamo fuori dall’alleanza, però faremo un’assemblea con la lista e decideremo il da farsi».

Bianchini appoggerà la Tardella? «È presto per dirlo, valuteremo dopo il ballottaggio». Nei mesi scorsi Bianchini aveva sempre assicurato che avrebbe sostenuto Carancini se quest’ultimo avesse vinto le primarie. Cosa è cambiato? «In questi giorni Carancini ci ha rivolto delle accuse, anche personali, gravissime». Anche Bianchini, per la verità, non ha mai perso occasione per attaccare il sindaco.

«L’ho criticato, è vero. Ma ponevo delle questioni politiche. Se pensa che io sono un lobbista o un uomo di potere, lui lo è più di tutti: è da 15 anni al governo della città, dieci da capogruppo e cinque da sindaco. Se pensa di trattarci a pesci in faccia, non è un obbligo stare insieme. Magari anche lui non è contento di stare con noi». Bianchini ne ha anche per Giuliano Meschini, il candidato dell’Idv, che al ballottaggio appoggerà il sindaco.

«C’è stato un magheggio assurdo: sarebbe interessante svelare l’accordo vero. Carancini ha ipotecato tutta la giunta: c’è il partito degli assessori (l’unico che lo appoggia) che saranno riconfermati e ora c’è Meschini. Provo stupore e vergogna per quella sinistra salottiera che gridava allo scandalo quando Meschini presentò una mozione oscurantista (contro le unioni omosessuali, ndr), e ora ci si accorda». Quindi un «messaggio a chi è venuto a inquinare il voto: c’è gente che sarà candidata con il centrodestra che è venuta a votare alle primarie. Conosciamo i loro nomi e denunceremo pubblicamente la cosa».

Intanto Gabriele Micarelli, esponente di Pensare Macerata, bacchetta Antonio Carlini, il consigliere comunale sostenitore di Carancini. «Il suo – attacca – è un comportamento poco etico: nella nostra civica ognuno è libero di prendere le proprie posizioni, però prima avrebbe dovuto comunicarlo alla sua lista. Prima si sarebbe dovuto chiarire con quanti l’avevano aiutato ad arrivare in consiglio comunale. In ogni caso, non c’è nessuna spaccatura in Pensare Macerata. Noi siamo uniti: mancano forse i voti di altre correnti».