Bimba morì per un rigurgito all’asilo: nessun risarcimento alla famiglia

La tragedia si consumò il 27 aprile del 2004 mentre la piccola dormiva

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Recanati (Macerata), 26 agosto 2014 - Il 27 aprile del 2004 una bambina di sei anni, con una disabilità grave, morì per un rigurgito mentre si trovava alla scuola materna. A distanza di 10 anni, in seguito all'azione civile promossa dalla mamma della piccola, il Tribunale civile di Macerata ha sentenziato che per quella tragedia non deve esserci alcun risarcimento economico.

La tragedia si consumò mentre la piccola dormiva. Quando la maestra di sostegno e l'assistente sociale si accorsero che la piccola era diventata cianotica chiamarono immediatamente il 118. I medici arrivarono in meno di sei minuti e provarono a rianimare la bimba, ma senza riuscirci.

Il lungo iter giudiziario era iniziato nel febbraio del 2006 quando la madre della minore, di Recanati, citò in giudizio il Comune di Recanati e il Circolo Didattico Viale Cesare Battisti chiedendo una cifra superiore al milione e cinquecentomila euro. In particolare la madre della vittima sosteneva che la responsabilità per il decesso andava attribuita sia al personale scolastico dipendente del Ministero sia all'assistente sociale, ritenuta dipendente del Comune di Recanati, poiché non avrebbero adempiuto con diligenza agli obblighi di custodia della minore.

Nonostante la gravità della vicenda il Ministero era rimasto contumace, mentre si era costituito solo il Comune di Recanati, attraverso l'avvocato Riccardo Leonardi di Ancona, evidenziando l'assenza di responsabilità proprie e comunque di non dover rispondere dell'assistente sociale poiché non era dipendente del Comune, ma semplice prestatore d'opera in via autonoma. La causa, dapprima trattata dalla Sezione Distaccata di Civitanova e poi trasferita a Macerata con la chiusura della Sezione, aveva subìto una vera e propria svolta nel 2013 quando il giudice istruttore Corrado Ascoli aveva disposto una perizia medico legale, incaricando il Dott. Marino Gironella di Porto Potenza Picena, il quale, nel proprio elaborato depositato nel dicembre 2013 concludeva ritenendo sussistente la responsabilità del personale presente poiché i rigurgiti erano percepibili, erano attivabili manovre di emergenza ed infine era possibile richiedere con maggiore celerità l'intervento dei soccorsi. La difesa dell'unico soggetto costituito, con l'ausilio del proprio consulente tecnico di parte, il dottor Silvano Caporalini, aveva contestato le conclusioni del perito, facendone rilevare le profonde discordanze.

Pochi giorni fa il Tribunale di Macerata con sentenza depositata pochi giorni fa ha completamente disatteso le conclusioni del perito Gironella, escludendo responsabilità di alcun tipo sia per l'insegnante di sostegno sia per l'assistente sociale, nei confronti della quale, peraltro, era già intervenuto il decreto di archiviazione emesso il 29 agosto 2007 dal Gip del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi. La procura della Repubblica, infatti, aveva aperto un'inchiesta penale sulla vicenda indagando l'insegnante di sostegno. Ma il gip aveva poi archiviato tutto.